La notizia sono i morti sotto le bombe russe nel memoriale della Shoah a Kiev. Immagini scioccanti. Per anni quando abbiamo combattuto regimi tirannici e sanguinari che minacciavano la nostra sicurezza collettiva abbiamo dovuto sorbirci le reprimenda del tribunale penale internazionale.
Quante volte la definizione “crimini di guerra” è stata interpretata in modo incoerente ed applicata a Paesi democratici che si difendevano preventivamente. E adesso cosa faranno le Nazioni Unite, la Corte dell’Aja, quel nonsense chiamato “comunità internazionale” davanti ai crimini di cui si sta macchiando il presidente Putin?
“Non distoglieremo lo sguardo”, ha detto ieri il procuratore della Cpi Khan annunciando l’apertura “al più presto” di un’indagine sulla situazione in Ucraina? Ma presto quanto? Putin è un criminale di guerra. Non c’è più tempo da perdere. Lo dimostrano le uccisioni indiscriminate di civili nella Ucraina nordorientale. Le bombe a grappolo, gli attacchi contro scuole, ospedali, palazzi residenziali.
Il presidente russo aveva promesso di voler colpire solo obiettivi militari ma ogni giorno che passa le cose peggiorano. Dunque deve essere chiaro a Putin, ai comandanti militari che gli reggono il bordone a Mosca e ai suoi ufficiali sul campo in Ucraina che presto saranno ritenuti responsabili delle loro violazioni delle leggi di guerra.
Alle vittime civili si sommano le distruzioni intenzionali delle infrastrutture proprietà dello stato ucraino, come è avvenuto a Kharkiv, come è avvenuto a Kiev con l’attacco alla Torre della Tv ucraina. Una serie di azioni criminali che non sono giustificate da necessità militari ma vengono commesse illegalmente e in modo arbitrario.
Putin ha dimostrato che disprezza la Convenzione di Ginevra ma proprio le prove dei crimini di guerra commessi in Ucraina potranno essere utilizzate in un futuro processo contro di lui.
“Il messaggio dall’Europa è chiaro. Ci alzeremo in piedi. Non guarderemo altrove quando coloro che combattono nelle strade per i nostri valori affrontano la minaccia e macchina da guerra di Putin. Sosterremo le indagini della Corte penale internazionale sui crimini di guerra in Ucraina”, ha detto oggi la presidente del parlamento europeo Metsola.
Putin come Milosevic o Saddam Hussein. Come i capi dei regimi che vanno fuori controllo, perdendo la testa. Circondato da yesman incapaci di offrirgli punti di vista alternativi sulla realtà, descritto come sempre più solo e isolato nella sua dacia, Putin non solo ha violato il diritto internazionale invadendo un Paese sovrano. Non solo sta cercando di rovesciare con la forza un governo eletto democraticamente, ma ormai si è spinto oltre, è passato dalla parte oscura della forza e del potere, nella dark side della Storia.
Bisogna fermare il criminale di guerra Putin. Dovrà essere consegnato alla Giustizia internazionale. La Russia non può più essere governata da un personaggio del genere, che mostra segni sempre più evidenti di squilibrio mentale. Putin ha perso ogni contatto con il principio di causalità.
Crede davvero che possa risorgere una Russia che non esiste più. Sogna il passato imperiale, la revansche sovietica ed è disposto a tutto per realizzare i suoi incubi personali. Chissà se al Cremlino qualcuno ha già iniziato a farsi due domande sul destino dell’uomo che volle farsi zar. Prima che la Russia finisca smembrata come sulla plancia di Risiko