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Pure Fridays for Future Russia si schiera con l’Ucraina

Per paesi come l’Italia, dipendenti dal gas russo, non è così facile fermare le importazioni. «Lo so. Non è facile, ma è più difficile vivere in un Paese bombardato dai russi». Così Arshak Makichyan, il giovane che protestava da solo in piazza Pushkin a Mosca per il clima in un’intervista al «Corriere della Sera». Il 27enne di cittadinanza armena, diventato un volto noto del movimento «Fridays for Future» sull’esempio di Greta Thunberg, è fuggito a Berlino con la moglie. L’ha sposata il giorno dell’invasione dell’Ucraina «per una ragione politica: in Russia, se vieni arrestato, puoi incontrare il tuo partner solo se sei sposato. E visto che siamo entrambi attivisti ci aspettavamo che prima o poi saremmo finiti in prigione… Abbiamo cancellato il pranzo di nozze, io indossavo una camicia bianca con la scritta ‘Fuck the war’ e subito dopo siamo andati a protestare in strada».

«Per gli scioperi del clima sono finito in carcere dieci giorni. Per la protesta contro la guerra, ci hanno arrestato mentre uscivamo di casa, ancor prima di qualsiasi azione. Ci stavano aspettando, un arresto arbitrario. Abbiamo dovuto pagare una multa di 20.000 rubli», ha spiegato Makichyan. Ritiene, come tutti noi, folle la guerra di Putin: «Da otto anni la propaganda di regime sta facendo il lavaggio del cervello ai russi. Alcuni si sono davvero convinti che l’esercito stia combattendo i nazisti in Ucraina». Makichyan ha spiegato a Sara Gandolfi cosa possono fare i giovani per protestare: «Gli amici rimasti in Russia attaccano adesivi con scritte di protesta sui muri e sui pali nelle strade. E si deve diffondere la verità su questa guerra a più persone possibili».

Arshak Makichyan

Come fermare lo zar? «È necessario l’embargo sulle importazioni di gas e petrolio dalla Russia. L’economia russa è collassata, viene tenuta in vita soltanto dagli introiti dei combustibili fossili. E se la gente comune continua a impoverirsi mentre il Cremlino accumula ricchezze grazie a questo export, la popolazione sarà sempre più dipendente dal regime. Mosca usa il “denaro fossile” per finanziare la guerra, per la propaganda e per reprimere il dissenso. L’Europa è responsabile di questo e deve trovare altre soluzioni, sviluppare al più presto le fonti rinnovabili, raggiungere l’autosufficienza energetica, smettere di foraggiare il Cremlino». Sogna un Paese diverso: «Non sarà facile costruire una nuova Russia, una Russia libera. Tre anni fa combattevo per un futuro pulito, oggi combatto per un futuro normale».