Paradosso. Come Trump ci fa capire quanto ora serva un’Europa forte

Adesso anche la cancelliera tedesca Merkel guarda al ruolo politico dell’Europa. Le sue parole, riportate giorni fa dal Financial Times, in realtà sono passate un po’ in sordina, forse perché ormai più nessuno crede al valore dell’Europa unita. Eppure fräulein Merkel ne ha parlato chiaramente: “L’Unione è la nostra assicurazione sulla vita – si legge sulle pagine del FT – perché la Germania è troppo piccola per esercitare da sola un’influenza politica”. Al pari di quanto fa la Francia da anni, dunque, ora la Merkel fa appello all’Europa. “Brexit ci ha dato la sveglia” dice la Cancelliera, auspicando un rafforzamento dell’unità europea e una dimensione di ben altro peso politico per il bocco del vecchio continente.

US President Donald Trump waits on stage before addressing a plenary session of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, Tuesday, Jan. 21, 2020. The 50th annual meeting of the forum will take place in Davos from Jan. 21 until Jan. 24, 2020. (Gian Ehrenzeller/Keystone via AP)

Come riflette Bernard Guetta, in verità, nell’intervista al Financial Times sono poche le parole tra virgolette messe in bocca a Fräu Merkel, che sceglie la strada dell’intervista indiretta per parlare a nuora affinché suocera intenda. E per evitare di sollevare un vespaio di polemiche anche nel suo partito.

Disegna una nuova politica industriale, soprattutto digitale, Angela Merkel, ma poi si spinge oltre, sfidando quel tabù che fino ad oggi ha rappresentato un limite quasi invalicabile per la UE: rifacendosi alle scelte di Trump che isolano l’Europa, confida nello sviluppo delle capacità militari dell’Europa, da impegnare soprattutto in Africa in zone non tra le priorità della Nato. La Francia, dunque, non è più sola nel perorare questa causa. “Affermazione politica dell’Europa, difesa comune e politica industriale: grandi idee, finora esclusivamente francesi, che riscuotono il consenso” commenta Guetta, che guarda con favore al risveglio dell’Europa scossa dal torpore da Donald Trump, impegnato quotidianamente a destabilizzare l’equilibrio internazionale e a trattare il vecchio continente da nemico. E’ grazie a lui, teorizza Guetta, che la UE dopo l’unificazione commerciale e monetaria, ora vive la sua terza fase storica, quella dell’unità politica e geopolitica.

E’ chiaro che, rischiando anche di andare allo scontro e alla definitiva rottura, questo sarà l’argomento principale della Conferenza sul futuro dell’Europa, promossa da Macron, che si terrà in primavera. E per gli stati membri non sarà una passeggiata.