O Draghi o il niente: solo con lui l’Italia si salva da Salvini che flirta con Santoro

Mario Draghi, che è un tecnico ma che sa fare anche politica, ci metta la faccia e salvi (ancora) l’Italia dalla nuova alle apuò salvarci da Santoro e Salvini che si trovano ad andare per salotti tv a braccetto.

È la richiesta che fa al premier Filippo Rossi, leader della Buona Destra, in un intervento sull’HffPost. “Questo nostro povero paese è davvero refrattario a qualsiasi tentativo di riscatto o di miglioramento politico e morale – scrive Rossi -. Un’inemendabilità, quella italiana, che in queste settimane stiamo vivendo ogni giorno, in ogni dibattito, in ogni post, in ogni tweet. Un’inemendabilità che fa tragicamente pensare che il passato di cui andiamo tanto orgogliosi ormai sia morto e sepolto, degno solo di qualche museo per ricchi turisti stranieri. Altro che nuovi rinascimenti, che nuove prospettive, altro che speranze future! Niente di tutto questo è davvero possibile che nasca da questa nostra Italia succube, colonizzata, paurosa, menefreghista, sindacalizzata, frignona”.

“Nessuna speranza è possibile di fronte a una realtà che vede gente come Michele Santoro e Matteo Salvini andare a braccetto in nome di un pacifismo cagasotto e anti occidentale che vuole, in ultima analisi, solo distruggere il nostro mondo, che vuole farlo arrendere prima ancora di combattere contro il dittatore di turno, contro un nemico che spinge alla frontiera – attacca -. Nessuna speranza nel vedere un’Italia in cui una televisione proprietà di quel Silvio Berlusconi dominus trentennale del centrodestra fare una tragica intervista in ginocchio all’arrogante ministro degli Esteri di un paese invasore. Nessuna speranza nel vedere che lo scandalo non è considerato poi così scandaloso: tutto passa come se niente fosse, tutto passa come lo spettacolo senza senso di trasmissioni che intervistano giornalisti russi che ripeto menzogne senza nessun altro scopo se non quello di propagandare l’ignobile potere putiniano. Nessuna speranza ci può essere nel vedere un professore universitario della Luiss come Alessandro Orsini diventare l’eroe di un’Italia profondamente anti italiana, anti occidentale, anti noi. E, dispiace ma va detto, nessuna speranza nel vedere il mondo cattolico balbettare inutile pacifismo terzista che schiaccia il sacrosanto diritto all’autodifesa, dove la pace viene confusa con la resa incondizionata. Nessuna speranza nel dover ascoltare un Papa che in prima pagina sul giornale della borghesia italiana parla di Nato (cioè noi) che abbaia alla Russia, quasi a voler almeno spiegare, se non addirittura giustificare, la follia di questa guerra. E nessuna speranza nel vedere un ex presidente del consiglio fare discorsi da bar per spiegare il suo terzismo pacifista tutto fuffa retorica. Nessuna speranza nel vedere tanti italiani issare nelle piazze e sui social le bandiere del loro secolare menefreghismo ed egoismo”.

Per Rossi in verità una speranza c’è. Una sola. E si chiama Mario Draghi. “Per fortuna questa Italia è commissariata, per manifesta incapacità, da uno come Mario Draghi che giganteggia nella sua visione strategica, che riesce ad andare a parlare in Europa in nome di un’Italia che, ammettiamolo, in questo non esiste affatto – conclude -. E se speranza ci può essere domani, uomini coraggiosi devono liberarsi dalle catene di questa Italia piccola piccola e presentarsi alle elezioni del 2023 con un progetto di grandezza futura che nulla abbia a che fare con le beghe di oggi, che non c’entri nulla con le micragne politiche di queste settimane fatte di piccolo opportunismo propagandistico. E se speranza ci può ancora essere, allora serve un Mario Draghi che ci metta la faccia e dica chiaramente: o uno come me o questi mentecatti che la Politica con la p maiuscola non sanno neanche cosa sia. Terzo non è dato”.