“Quando ieri l’altro ho sentito che Matteo Salvini aveva parlato della necessità di una pace fiscale, la sensazione che ho avuto è stata simile a quella del protagonista di ‘Ricomincio da Capo’, che, ogni giorno, è condannato a ripetere gli eventi vissuti il giorno prima. Insomma, un Deja Vu per dirla alla francese.” Così Carlo Cottarelli, noto economista ed esperto di finanza pubblica, sulla pagine della Repubblica.
La proposta di un nuovo condono appare controproducente e ingiusta. Come ha sostenuto Cottarelli, “Un nuovo condono sarebbe sbagliato, controproducente, sarebbe un provvedimento che non solo strizza l’occhio ma china la testa agli evasori, una presa in giro per chi le tasse le paga (lavoratori dipendenti, pensionati e tanti autonomi che resistono alla tentazione di avvantaggiarsi delle difficoltà incontrate dal fisco italiano), un provvedimento a cui si ricorre in casi disperati, che pregiudica gli incassi futuri perché premia gli evasori e quindi incoraggia a ripetere comportamenti disonesti.”
Questo giudizio non è solamente personale, ma è condiviso da numerose organizzazioni internazionali di rilievo, quali Ocse, Fmi e Commissione Europea.
C’è inoltre un’altra questione da dover tenere in conto guardando all’ennesima proposta dell’Onorevole Salvini, ovvero la novità del provvedimento, e “tutto si potrà dire tranne che la strada dei condoni non sia mai stata percorsa in Italia,” ha sottolineato nel suo articolo l’economista, “condoni mascherati, nel corso degli ultimi decenni, con i più diversi termini e sempre promettendo che era la pace definitiva, neanche fosse l’ultima sigaretta di Zeno Cosini.”
La storia si ripete, e con essa, la proposta di una pace fiscale da parte di Matteo Salvini. Quanto è davvero nuovo questo approccio? Nel lontano 10 luglio 2018, proprio Salvini dichiarava a La7 che il governo Lega-5 Stelle avrebbe realizzato una pace fiscale, un saldo e stralcio e chi più ne ha, più ne metta!
Ma ci fermiamo qui? No, perché questa è solo una tappa in un lungo viaggio di condoni e misure simili, mascherati con differenti nomi ma con la stessa promessa: “È la soluzione definitiva, la pace fiscale per tutti!” Eppure, la realtà è ben diversa. La strada dei condoni è stata percorsa e ripercorsa in Italia, come un déjà vu che sembra non voler finire.
La politica del desiderio: un nuovo futuro per il paese
Salvini sembra ignorare tutto questo, e con la sicurezza di chi riprende una scena già vista, torna a proporre una pace fiscale come un palliativo magico per i problemi finanziari del paese. Ma siamo sicuri che sia questa la soluzione di cui l’Italia ha bisogno?
La proposta di Salvini sembra una mossa politica ben calcolata, come un attacco diretto in vista delle elezioni europee. Fratelli d’Italia è l’avversario principale, e la riforma del fisco, guidata da un esponente di quel partito, potrebbe farne leva. Ma, ci chiediamo, è questa la via per un sistema fiscale equo e duraturo?
La situazione richiede soluzioni concrete, non ennesimi déjà vu. L’Italia ha bisogno di stabilità e di politiche che valorizzino l’onesta tassazione, non che premino chi evade. Le tasse sono un pilastro della società, un contributo fondamentale per il benessere di tutti.
Quindi, Salvini, basta con i déjà vu del condono! È tempo di cercare soluzioni innovative, di ascoltare le reali esigenze del paese e di fare scelte responsabili per un futuro migliore. L’Italia merita una politica fiscale concreta e sostenibile, non un copione già scritto da tempo.