Alla faccia di chi preconizzava la rapida conquista dell’Ucraina, l’esercito di Putin è costretto a fare marcia indietro. E la pace è più vicina adesso, con Mosca costretta a scendere a patti col popolo che ha invaso. La ritirata russa è frutto della resistenza ucraina, che oggi più che mai va sostenuta. “Lasciare Kiev non è una gentile concessione di Putin – afferma il generale Leonardo Tricarico -, è il sintomo della difficoltà dei suoi eserciti”.
Dopo la prima giornata di colloqui tra delegazioni di Russia e Ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul, regna l’ottimismo per un possibile è più vicino trattato di pace, come affermato dal capo negoziatore russo Medinsky citato dalla Tass. E ora un incontro fra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin non è più solo utopia, come sostenuto dal negoziatore ucraino Mykhaylo Podolyak, citato dall’agenzia Bloomberg. L’Ucraina non entrerà nella Nato ma la sua candidatura per entrare nell’Unione europea non può essere bloccata. Lo ha fatto sapere la delegazione ucraina oggi impegnata in colloqui a Istanbul con rappresentanti della Russia, come riporta il quotidiano turco Sabah.
“Continueremo i nostri negoziati con la Russia ma coinvolgeremo anche i Paesi garanti” ha affermato, come riporta l’Ansa, il delegato ucraino Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa dopo la sessione dei colloqui con rappresentanti di Mosca e Kiev. La Turchia, che ha ospitato l’incontro di oggi, fa parte degli 8 Stati garanti che ha designato Kiev. Si è trattato del primo incontro in oltre due settimane. L’Ucraina ha affermato che l’obiettivo più ambizioso è garantire un cessate il fuoco.
“Arrivare alla pace e al cessate il fuoco il prima possibile sarà beneficio per entrambe le partI – haaffermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dalla tv di Stato Trt, incontrando le delegazioni di Russia e Ucraina prima del nuovo giro di colloqui. Entrambe le parti hanno “legittime preoccupazioni” ha detto Erdogan, invitandole a “porre fine a questa tragedia”. Secondo Erdogan sia il presidente ucraino Volodomyr Zelensky sia il presidente russo Vladimir Putin sono “amici preziosi” e che progressi nei negoziati aprirebbero la strada all’incontro tra i leader – si legge sulla Bbc -, che la Turchia potrebbe ospitare. Una “pace giusta” non avrà un perdente e la continuazione del conflitto non giova a nessuno, ha aggiunto poi il presidente turco nel suo benvenuto ai negoziatori russi e ucraini, citato dalla Bbc. “In un momento così critico…mi auguro che i nostri incontri e le nostre discussioni siano di buon auspicio per i vostri Paesi, per la nostra regione e per tutta l’umanità”.
Anche Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco, come fa sapere la giornalista del quotidiano turco Hurriyet Nalan Kocak condividendo una fotografia del miliardario russo seduto tra funzionari turchi durante il discorso di Erdogan. Nelle immagini si vede Abramovich che non è seduto al tavolo principale delle delegazioni russa e ucraina, ma di lato accanto a Ibrahim Kalin, un portavoce del presidente Erdogan, e indossa cuffie per la traduzione. Kalin avrebbe aiutato a coordinare gli incontri tra l’oligarca russo e un membro della delegazione ucraina in un hotel di Istanbul. La presenza di Abramovich – sottolinea la Bbc – suggerisce che è ancora coinvolto a qualche livello nei tentativi di mediazione.
È questo il momento, per l’Europa e l’Occidente, di continuare a sostenere l’Ucraina. È l’ora di insistere armando la resistenza ucraina e continuando a dare al paese del presidente Zelensky le armi per costringerle la Russia alla resa e giungere ad un accordo per la pace.