E’ vero che la parola “eroe” viene spesso abusata, ma il giovane Viacheslav non può essere definito diversamente.
Ad aggiungere strazio alla conta dei giovani che hanno perso la vita in settanta giorni di guerra, ci sono le parole del portavoce dell’amministrazione militare regionale della città sul Mar Nero Sergey Bratchuk, che raccontano proprio di lui.
Dopo aver ricevuto sul cellulare l’allarme del bombardamento aereo in arrivo, anziché correre nel rifugio, Vyacheslav è corso ad avvisare del pericolo imminente gli anziani vicini che non avevano l’alert sul telefono: pochi istanti dopo i missili sono piombati su dormitorio e la sua breve vita è stata spazzata via in un lampo.
“I razzi sono atterrati su un dormitorio di Odessa. Un ragazzo di 15 anni è morto. Si sa che è corso dai suoi anziani vicini, che non avevano alcun allarme al telefono. Ha avvertito i vicini, ma non è sopravvissuto”, ha detto Bratchuk. L’attacco missilistico ha colpito una chiesa ortodossa, il tetto è crollato, l’edificio religioso è adiacente ad una struttura militare.
Secondo la versione russa, qui venivano consegnate e custodite le armi inviate all’Ucraina dai Paesi europei e dagli Usa. I vertici militari russi hanno specificato che nell’attacco sono stati colpiti e distrutti velivoli senza pilota Bayraktar TB2, razzi e munizioni ricevuti da Kiev da “Paesi stranieri”.