Meloni nelle ambasce, mette un uomo di Draghi all’Economia?

I “giochi” sul toto-ministri del Governo Meloni potrebbero concludersi entro il 13 ottobre prossimo, data ormai arcinota per la convocazione del nuovo Parlamento con la votazione per i nuovi Presidenti di Camera e Senato. Stando ai retroscena, la lista della squadra che affiancherà quella che con buona probabilità sarà la prima premier donna di Italia, è tutt’altro che vicina alla sua conclusione. I nodi da sciogliere sono ancora tanti: Lega e Forza Italia chiedono insistentemente “pari dignità” e vorrebbero occupare le “caselle” che contano. Per quella dell’Economia Meloni avrebbe pensato ad un uomo di Draghi. Il “candidato segreto”, secondo quel che il «Foglio» ha raccolto tra le voci del Palazzo, è Dario Scannapieco. Una figura di prestigio che risulta gradita a tutto il centrodestra, secondo le indiscrezioni.

Chi occuperà la casella dell’Economia dovrà andare in Europa a presentare i piani del PNRR e la Finanziaria. Un compito delicato, che richiede competenza. Dario Scannapieco, attuale ad di CDP,  è apprezzato da Mario Draghi il quale, quando era direttore generale del Tesoro negli anni ’90, lo ha chiamato a far parte di quel gruppo di economisti e consiglieri, conosciuto come “Draghi boys”. Nato a Roma il 18 agosto 1967, Scannapieco si è laureato con lode in Economia e Commercio presso la Luiss di Roma e Master in Business Administration presso la Harvard Business School (1997). Scannapieco ha iniziato la propria carriera lavorativa in Telecom Italia nel 1992 nella Direzione Pianificazione e controllo strategico.

Dal 1997 al 2002 Scannapieco è stato componente del Consiglio degli esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano, a diretto riporto del Direttore Generale del Tesoro. Dal 2002 al 2007 è stato Direttore generale Finanza e Privatizzazioni dello stesso dicastero. Dal 2007 al maggio 2021 Dario Scannapieco è stato Vicepresidente della Banca Europea per gli investimenti (BEI). È stato inoltre Presidente del Fondo Europeo per gli investimenti dal 2012 al maggio 2021. È stato poi Amministratore delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti e da luglio 2021 Amministratore delegato di CDP Reti. È stato altresì membro di diversi CDA e Commissioni internazionali. Un curriculum decisamente invidiabile. Da Bruxelles avrebbero da ridire? Assolutamente no. Dal Quirinale? Neppure. E sono proprio le risposte a questi interrogativi che avrebbero convinto Giorgia Meloni e persuaso gli alleati. L’imperativo del momento per il centrodestra è infatti partire con il piede giusto.