L’ultima della Meloni: “Non piove, governo ladro”

“Non piove, Governo ladro!”. Sembra una battuta messa là per ridere, una freddura in queste calde giornate di un giugno rovente. E invece no. Invece è l’esternazione di una leader politica che si auto candida alla guida del Paese.

C’è la siccità? Non piove da mesi? Per Giorgia Meloni è colpa di Mario Draghi. Il qualche, secondo la sedicente patriota, “non ha fatto niente”. Non sappiamo se si immaginasse un capo del governo intento a fare la danza della pioggia tra le capanne nella prateria americana vestito da indiano, ma quando ha scritto questo tweet Giorgia Meloni certamente non era lucida. Perché non si spiega se non con il ricorso all’instabilità mentale come possa vedere prodotto una sciocchezza simile.

“L’emergenza siccità minaccia l’agricoltura è anche la produzione energetica è a rischio – scrive la presidente di Fratelli d’Italia -. Ma tutto ciò era previsto. A marzo la Commissione europea metta in guardia su una ‘grave siccità che avrebbe colpito l’Italia settentrionale’. E da allora cosa ha fatto il Governo? Niente!”. Da mettersi a ridere per non piangere!

Volendo tuttavia fare un minimo di psicoanalisi spiccia, si entra a buon diritto nel recinto del disagio mentale vero e proprio. Perché la Meloni, amica dei sovranisti alla Orban è nemica dell’Europa, pur di attaccare Draghi ricorre addirittura agli allarmi lanciati dall’Unione Europea. Nonostante, va detto, né lei in Parlamento né i suoi uomini nelle amministrazioni locali abbiamo mai evidenziato il problema o fatto proposte. Mai, neanche la benché minima interrogazione parlamentare, che quella, si sa, non se nega a nessun argomento, figuriamoci alla siccità!

Che poi nel sud Italia la siccità sia una costante da secoli la Meloni fa finta di non saperlo, così come fa finta di non sapere che il ministro dell’Agricoltura è esponente della sua alleata Lega, vale a dire Gianmarco Centinaio. Niente, Donna Giorgia pur di dare contro a Draghi non guarda in faccia a niente. Ma a volte rischia, come in questo caso, di finire sotto una pioggia di ridicolo.