López (PpE): “Sosteniamo Macron, i populisti non vanno da nessuna parte”

Non ha dubbi e lo dice chiaramente “non sosterremo mai Marine Le Pen”, ma non si tira indietro dal fare qualche raccomandazione a Macron: “Cambi, con lui gli estremismi sono cresciuti”
Lo spagnolo Antonio López-Istúriz, eurodeputato del Partito popolare europeo, di cui è segretario generale dal 2002, sabato scorso era a Roma alla convention di Forza Italia e, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, spiega il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali francesi.

“In Francia negli ultimi decenni abbiamo visto sempre la stessa situazione: la necessità di controbilanciare al ballottaggio il voto contro la famiglia le Pen, prima il padre e ora la figlia Marine. Non ci sono più i partiti né di centrodestra né di centrosinistra, c’è solo Emmanuel Macron”. E questo, per Lόpez , rappresenta un problema. “Ho sempre detto che Macron è molto bravo con le parole, ma non c’è stata nessuna riforma in Francia durante il suo mandato e io ero preoccupato che si arrivasse a questa situazione con il Rassemblement National. Ora tutti noi di centro, tutti noi politici moderati, dobbiamo riunirci attorno a Macron. Dobbiamo sostenerlo e allo stesso tempo chiedergli riforme e che metta in pratica politiche che aiutino la gente, altrimenti la prossima volta la sfida sarà ancora con Le Pen”.

L’instabilità della situazione sociale in Francia è infatti talmente instabile da portare ad una forte crescita dell’estrema destra e dell’estrema .
“C’è stata una sorta di strategia nella politica di Macron per arrivare alla scelta finale tra lui o i partiti più estremisti”, spiega Lόpez . “È un tipo di politica negativa portata avanti anche da altri in Europa: o gli estremi o io. Macron non rappresenta realmente un partito, non ha una forte organizzazione dietro di lui, ma quando si arriva al governo si devono avere anche buoni amministratori”.
Ad essere attratti dagli estremisti sono particolarmente i giovani, ma per l’eurodeputato “le promesse di soluzioni magiche si infrangono una volta al governo. Gli elettori lo devono sperimentare per capire: questo è il populismo, che ama restare all’opposizione perché non deve prendere decisioni. I giovani sono attratti dai messaggi, non dagli amministratori o dalle politiche reali. I problemi non si risolvono da un giorno all’altro ma i giovani sono travolti da una propaganda pesante che glielo fa credere. Però quando i populisti arrivano al governo gli elettori vedono che le promesse non sono mantenute”.

L’unica soluzione sono le “forze moderate” che “che devono continuare a restare salde ai propri principi e valori e aspettare che gli elettori, specie i più giovani, si rendano conto che i populisti non risolveranno i problemi. Sta ai cittadini scoprirlo, perché siamo in democrazia. Deve passare l’ondata populista. Ad esempio ora Forza Italia sta tornando a crescere nei sondaggi, perché la gente ha visto quello che succede con la Lega al governo”.

Quanto a Le Pen, Lόpez non crede che rappresenti un rischio per il progetto europeo. “Siamo in 27 nell’Ue. I leader vanno e vengono con proposte differenti, ma alla fine anche se i populisti arrivano al Consiglio, Le Pen e gli altri, poi dovranno adattarsi alla realtà e scopriranno che non possono risolvere i problemi come hanno promesso durante la campagna elettorale. E comunque alla fine anche Le Pen, come Salvini, ha cambiato tono nei confronti dell’Ue perché quando arrivano i soldi dall’Europa per risolvere i problemi tutti diventano europeisti. Ora più che mai i nostri Paesi hanno bisogno di leader e amministratori seri e in grado di agire”.