Quando l’esercito israeliano entrerà a Gaza, dalla sua parte ci sarà la ragione di opporsi a coloro che oggi rappresentano gli eredi di coloro che ottanta anni fa volevano una soluzione finale per gli ebrei e oggi vorrebbero che Israele scomparisse dal Medio Oriente. Questo non solo è scritto nel loro Statuto, ma ne hanno dato un anticipo il 7 ottobre scorso, un anticipo di quello che vorrebbero fare su larga scala se avessero la possibilità di farlo. Sono gli eredi di Amin al-Husseini, il plenipotenziario di Hitler in Palestina.
In questi giorni assistiamo al ripugnante coro dei sostenitori di Hamas, dei giustificazionisti, di coloro che, come sempre, accusano gli ebrei di quanto è avvenuto. Questi elementi sono irrilevanti; ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Ma non può essere così per Hamas. L’obiettivo è uno e chiaro: la distruzione di questa organizzazione criminale. Non può essere diversamente. L’auspicio è che gli si dia la possibilità di farlo fino in fondo, nonostante le pressioni che verranno da tutte le parti, compresi gli “amici.”
Il vomito addosso a Israele arriverà a secchiate. L’importante è continuare, poiché ne va dell’esistenza di Israele e del suo futuro.
Tuttavia, c’è una domanda fondamentale che l’Occidente liberale deve porsi: esiste un Islam moderato? Esiste un Islam che non consideri il liberalismo come un cancro da estirpare? La risposta è NO! L’Islam moderato non esiste per il semplice motivo che Islam significa sottomissione, non pace, come la taqiyya (l’arte di mentire coranica) vorrebbe far credere. Questa sottomissione riguarda il Corano dei musulmani e la sottomissione degli infedeli, tra cui ebrei e cristiani, all’Islam.
“Dove si posa il piede di un musulmano, là è terra islamica,” per questo motivo vogliono distruggere Israele e, in definitiva, tutto l’Occidente, issando la verde bandiera dell’Islam. Non hanno mai avuto l’intenzione di creare uno stato di Palestina; a Hamas, non importa. La vera intenzione è istituire la Umma, la grande comunità musulmana il cui obiettivo è riunire i figli di Allah sotto un unico califfato.
Questa è la grande forza della propaganda islamica in Occidente: l’ignoranza degli infedeli e la sottomissione di alcuni di essi alle menzogne raccontate. Hanno fatto credere alla menzogna dell’ospedale anglicano di Gaza che i palestinesi si siano autodistrutti con uno dei loro razzi e dei 500 morti, di cui 450 sarebbero miracolosamente resuscitati. Hanno indottrinato gli occidentali, tanto da far rinascere quel sentimento antisemita sempre latente e sono riusciti a portare in piazza migliaia di giovani e meno giovani pieni di odio verso gli ebrei, indifferenti alle stragi del 7 ottobre in Israele, addirittura convinti che non sia mai accaduto.
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Questo è il potere della taqiyya sulle menti deboli dell’Europa incapace di opporsi alla loro aggressività e astuzia.
Nel frattempo, in Israele continuano i lanci di missili da Gaza, e il timore non del tutto remoto è che con i camion umanitari dell’ONU, che nessuno controlla, possano entrare anche armi. L’Iran minaccia di distruggere Haifa e poi tutto Israele. Ma gli israeliani vanno avanti, ogni cittadino di Israele aiuta come può; ci sono molte decine di migliaia di volontari che preparano pacchi, ospitano famiglie intere e sostituiscono chi è al fronte.
Le parole di Guterres sono inaccettabili! Giustificano i crimini di Hamas! Sono una coltellata al cuore dei parenti delle vittime, legittimano il rapimento di 200 ostaggi, tra cui 30 bambini! Rappresentano la semina dell’antisemitismo!
Le parole di Guterres infiammeranno le piazze, provocheranno nuovi attacchi, e il sangue che sarà versato macchierà le sue mani e quelle dell’ONU!
Ma c’è di più. Le parole di Guterres rappresentano quelle radici culturali profonde dell’anti-occidentalismo degli occidentali, che altro non è che la paura della libertà, che comporta sempre una collettiva e personale responsabilità.
Non ha importanza se viviamo nell’area più ricca, libera, sana e longeva del mondo. Eppure, non si sente che parlare delle colpe occidentali e quindi del declino, della soccombenza, della debolezza, della povertà e così via con difetti e drammi. Difetti e drammi che non mancano, perché le cose peggiori prodotte dalla storia passata e presente sono quelle che pensano di essere perfette. Invece, bisognerebbe essere orgogliosamente imperfetti. L’imperfezione è l’essenza del liberalismo. Molti orfani delle ideologie novecentesche che in questi giorni sfilano nelle manifestazioni antisemite tremano per la mancanza delle false certezze.
Non ha importanza se senza le quali si vive assai meglio, ma vivono di odio viscerale verso la libertà di sognare e realizzare, che è la condizione che permette di esistere all’oscurantismo populista sovranista, come i no vax, gli antisemiti, i sostenitori di Putin, gli antifascisti, ma mai gli antitotalitari. È la coerenza dell’incoerenza.