Le ragioni del sì: ecco perché Calenda ha ragione a chiedere il rigassificatore

“Io non vengo a fare campagna elettorale dicendovi che il rigassificatore non si farà, io vi dico che lo farò, lo sto proponendo. Non c’è nessun problema di sicurezza, lo dicono le statistiche nazionali. La nave rigassificatrice è la cosa a più basso rischio che esista e ne abbiamo bisogno, altrimenti si ferma il Paese”.

Carlo Calenda porta avanti la sua battaglia, che è una battaglia nell’interesse del Paese, per il rigassificatore di Piombino: oggi il leader di Azione – in occasione della giornata di mobilitazione dal titolo “Imby, In my back yard – Sì all’Italia dei sì. Con eventi in tutto lo Stivale – è andato di persona nella cittadina portuale in provincia di Livorno, dove in molti sono contrari all’opera, per illustrare l’assoluta necessità di realizzare il progetto di Snam che dovrebbe posizionare la nave rigassificatrice Golar Tundra nella banchina nord, a partire da aprile 2023.

“L’amico presidente Giani sta facendo melina, i tempi per la via sono incompatibili con quest’opera – ha attaccato Calenda -. Nel Pd non dite sì ma mostrate cultura di governo: non commettiamo lo stesso errore di Melendugno con Emiliano che disse no a tutto e alle compensazioni. La nave sarà ormeggiata solo per due anni e mezzo o tre. È solo un momento transitorio e poi sarà messa al largo. Se continuiamo a votare le persone che dicono no a tutto poi dobbiamo fare poi le cose in emergenza”.

Calenda ha spiegato che l’impianto è a rischio minimo. “I rigassificatori sono tra gli impianti più sicuri che ci siano, in 60 anni non ci sono stati incidenti, e hanno un impatto sull’ambiente praticamente nullo – spiega -. Il rigassificatore a Piombino è sicuro, necessario, e bisogna farlo presto. Qui però il clima è rovente, avevo chiesto al sindaco un confronto in piazza ma non l’ha voluto fare. Perché i suoi argomenti sono deboli e perché la leader del suo partito, Giorgia Meloni, ha finalmente detto anche lei sì all’impianto. Noi siamo venuti qua a parlarne – conclude -, è chiaro che ci sono contestazioni ma è irrilevante, perché quando si spiega e si parla con i cittadini gli animi poi si placano”.