salvini draghi

“Le faremo sapere”, così Salvini è stato tagliato fuori dall’agenda di Draghi. E non solo

Sembra avere Saturno contro Matteo Salvini. In questo periodo non gliene va bene una: dopo la magra figura in Polonia, con il sindaco di Przemysl che gli ha sventolato sul viso la maglietta con il faccione di Putin, il leader della Lega insiste a citofonare a Palazzo Chigi, ma il premier non lo incontra. Stessa cosa con l’ambasciata americana. Mario Draghi non se lo fila più: i due pare non si vedano dai tempi del Quirinale. Praticamente un’era geologica, da febbraio ne sono successe di cose: dalla crisi in Ucraina alla riforma del catasto. E pensare che nei primi mesi del suo mandato Salvini non dava tregua all’ex numero uno della Bce: era un continuo telefonare. La differenza tra ieri e oggi? Che a Draghi ora non importa più di un eventuale passaggio della Lega all’opposizione. Per la serie “francamente me ne infischio”.

Anche perché, diciamolo chiaramente, sin dall’inizio c’è stato qualcosa di anomalo in questo governo: Draghi non ha mai avuto un’opposizione vera e propria. Ogni tanto Giorgia Meloni ha cercato di battere un colpo, come a dire “Io esisto!”, ma senza lasciare troppo il segno. E mentre Salvini (che sta al governo ma è come se non ci fosse) perde quota nei consensi, la leader di FdI cresce nei sondaggi e nella credibilità istituzionale (si è presa gli elogi di Draghi a Versailles, viene ricevuta tranquillamente al Quirinale da quel Mattarella che non ha votato, è reduce da un viaggetto negli USA che ha agito sul suo partito come un tonico).

Il mondo che va alla rovescia, direte voi. Dell’atteggiamento di Salvini pare sia preoccupata la stessa guida di FdI: anche perché se il leghista scivola ancora più giù è difficile che i due riescano ad andare a governare. Per non affossare maggiormente il “putiniano pentito” la Meloni ha evitato in questi giorni come la peste ogni riferimento alle ultime figuracce del segretario del Carroccio, trasferta in Polonia compresa. Qualcuno dice che stia facendo le prove da leader la Meloni. Ebbene sì, ma di un centrodestra tutto da ricostruire; un centrodestra che così com’è continua a far acqua da ogni parte. E gli elettori? Beh, sono stufi delle continue giravolte dei loro beniamini e cominciano a guardarsi attorno. Che la verità ha un passo lento, ma arriva sempre a destinazione.