Le contraddizioni di Tajani sulle alleanze per le elezioni europee

Dopo Silvio Berlusconi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato nominato all’unanimità segretario pro tempore di Forza Italia. Tajani ha una lunga esperienza nel Parlamento Europeo, sia come Presidente che come Vice Presidente, oltre ad aver ricoperto la carica di Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria.

In un’intervista, il ministro degli esteri ha affermato che il Partito Popolare Europeo non può formare una maggioranza con partiti estremisti come “Alternative für Deutschland” e “Rassemblement National” di Marine Le Pen, a causa della loro posizione euroscettica, del loro dissenso verso la NATO, della loro ostilità nei confronti degli Stati Uniti e del loro sostegno alla Russia.

Il discorso di Tajani potrebbe essere sensato se non avesse aggiunto che non avrebbe avuto problemi a fare alleanze con la Lega di Salvini a livello europeo, considerando che in Italia sono alleati.

Come può un segretario di un partito moderato (sempre che Forza Italia lo sia) affermare che non ha problemi a fare alleanze con Matteo Salvini per le elezioni europee, quando la Lega fa parte della famiglia politica “Identità e Democrazia”, che include forze di estrema destra come “Alternative für Deutschland” e “Rassemblement National”? Un ministro degli esteri di un paese fondatore dell’Unione Europea dovrebbe rabbrividire all’idea di nominare partiti estremisti, inclusa la Lega.

Tajani sembra non voler vedere che la Lega ha sempre adottato un atteggiamento euroscettico nei confronti dell’UE e ha costantemente sostenuto la sovranità nazionale riguardo alle decisioni in materia di politica estera, sicurezza e difesa, e ha appoggiato fortemente le competenze esclusive degli Stati membri e l’unanimità in ogni processo decisionale comunitario.

Lo scorso anno, l’Unione Europea ha rivolto un richiamo all’Italia affinché riformasse il settore fiscale e della concorrenza per l’attuazione del PNRR, e Salvini ha affermato che l’UE dovrebbe occuparsi solo di pace e lavoro, evitando di dare giudizi.

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Tajani dovrebbe anche evitare di fare alleanze a livello europeo con i “Conservatori e Riformisti Europei”, dato che anche in tale gruppo non mancano i parlamentari euroscettici e nazionalisti, contrari al federalismo europeo e con posizioni fortemente illiberali.

Il neo-segretario di Forza Italia esprime delle contraddizioni rilevanti riguardo alle future alleanze per le elezioni europee, e penso che non dovrebbe affatto considerare come alleati i “Conservatori e Riformisti Europei” né tantomeno “Identità e Democrazia”.

Il “Partito Popolare Europeo” avrebbe molto da guadagnare se stabilisse un’alleanza con “Renew Europe”, soprattutto per cercare di attuare quelle riforme che potrebbero cambiare in positivo la struttura dell’Unione Europea.

Ci aspetteremmo qualcosa di migliore riguardo alle alleanze europee da parte di una persona con esperienza nelle istituzioni dell’UE, come Antonio Tajani, anche se non sorprende più di tanto, poiché Forza Italia è un partito che da molto tempo non è più moderato, avendo seguito le posizioni conservatrici e illiberali prima della Lega e ora di Fratelli d’Italia.