Le città simbolo della Resistenza: “L’Anpi non ci onora, l’Ucraina deve difendersi”

“Io questo Pagliarulo preferisco non ascoltarlo; mi fa male vedere dove trascina la storia dei partigiani”. Eccola qua, una delle migliaia di critiche che continuano ad arrivare all’indirizzo del presidente dell’Anpi; solo che questa è, probabilmente, la più autorevole e significativa.

A muoverla è infatti Maurizio Verona, sindaco di Stazzema, luogo simbolo della Resistenza italiana: nella frazione di Sant’Anna, infatti, il 12 agosto 1944 le SS si macchiarono di un terribile massacro, trucidando in meno di tre ore 560 civili, tra cui donne incinte e bambini.

E’ lui stesso ad affermare che “tra la nostra Resistenza e quella ucraina non ci sono differenze. Un popolo invaso ha tutto il diritto di difendersi e va aiutato in questa impresa coraggiosa, anche con le armi”.

La storia del borgo martire insegna che la Resistenza non è retorica: “Siamo per la pace, ma pace non significa resa e sottomissione di un popolo”, dice il primo cittadino Maurizio Verona, per il quale “il presidente dell’Anpi non rende onore alla Resistenza”.

A pochi giorni dal 25 Aprile, 77esimo anniversario della Liberazione, i partigiani autentici sono sempre meno, ma i loro eredi riescono comunque a litigare, offendendo la memoria storica del nostro Paese.