L’asse giallorosso esisterà ancora? Può darsi, anzi è probabile dopo il voto, solo che il M5S di Giuseppe Conte ha cambiato interlocutore, rinfrancato anche dai sondaggi che lo vedono in ripresa. Non più Enrico Letta, ma Goffredo Bettini, esponente di quell’area sinistra dem che va da mesi predicando di tornare a stringere accordi con i cinquestelle. Soprattutto in un’ottica post elettorale, quando nel Partito democratico arriverà la resa dei conti. E se la segreteria dovesse passare nelle mani del centrista Stefano Bonaccini, alla sinistra di Bettini non resterebbe che guardare ad una cosa rossa, anzi giallorossa, con l’avvocato del popolo. Non a caso da tempo i contatti tra i due sono frequentissimi.
La cosa giallorossa, ovviamente, potrebbe comprendere anche i Verdi e la sinistra estrema. Che a questo progetto Bettini – che ha rinviato l’uscita del suo libro e la promozione a dopo le elezioni proprio per approfittare dell’autunno per girare l’Italia – e Conte stiano lavorando intensamente e seriamente è certo. Come è certo che, al di là delle dichiarazioni di Letta che lasciano il tempo che trovano, anche dentro il Pd sono in molti a guardarvi con attenzione. Fanno Fede le parole di Pierluigi Bersani, come riporta Il Foglio: “la nostra gente è disorientata dal perché a un mese dal voto abbiamo liquidato un’alleanza a chi lavoravamo da quattro anni”.
Insomma, a sinistra non tutto ciò che dorme è morto.