La polarizzazione in “buoni e cattivi” di Enrico e Giorgia non frena il terzo polo

Il mondo diviso tra chi vota PD e chi vota Fratelli d’Italia. Per Enrico Letta e Giorgia Meloni la politica italiana è ridotta a una manichea dicotomia, a una polarizzazione tra “buoni” e “cattivi”, all’insegna di un bipolarismo di medievale memoria che non tiene conto delle sfide della modernità. Al punto di voler riservare a una corsa a due anche i dibattiti elettorali in tv, proprio perché entrambi riconoscono nell’altro l’unico competitor da battere.

Ora è chiaro che almeno stando ai sondaggi Pd e FdI sono i due partiti che catalizzano il maggiore consenso popolare, ma forse Letta e Meloni, sempre stando ai sondaggi, hanno fatto i conti senza l’oste. O gli osti. La battaglia a polarizzare il confronto da parte di Pd e FdI non riduce, infatti, la crescita del terzo polo. Che sta risucchiando consensi soprattutto al centro, al Pd stesso e a Forza Italia. L’alternativa al bipopulismo esiste, al di là della narrazione sul “voto utile” spammata da Letta e Meloni, è il terzo polo rappresenta davvero un’alternativa per chi non intende accasarsi con gli estremisti di una parte e dell’altra.