Le colpe sono individuali , come le responsabilità, questo vale per la sfera penale, ma in politica non si va tanto per il sottile. La Meloni ha costruito intorno a sé un gruppo di famiglia in un interno, tra Chigi e Via della Scrofa, pochi passi e raggio corto, e questo amplifica le responsabilità del capo, Giorgia Meloni.
La quale, a parte sorelle e cognato, ha un Compagno. Andrea Giambruno, presentatore televisivo oggi, ormai quasi avviato alla considerevole carriera di “gaffeur”.
L’ultima gaffe però ha una forte valenza comunicativa nello scenario internazionale. La frase di André Giambruno che ha suscitato interesse è la seguente: “ È in atto una transumanza dall’Africa”.
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Non si capisce in questo caso se sia una gaffe o un effetto ricercato, come un ventriloquo che dice quello che la Meloni non può dire per salvare la faccia istituzionale. Se è la seconda ipotesi si scherza col fuoco, denotando avventurismo sulla pelle non solo dei migranti ma dei rapporti internazionali dell’Italia. Ma qualcosa di ripetuto nel corso di quest’anno, una specie di algoritmo da superficialità artificiale, sembra essere il filo conduttore di questa esperienza meloniana. Tutto viene trattato con banalità, ed il male può essere molto banale. Il termine transumanza può essere inteso come radice human, umano, ma invece viene dal latino trans humus, cioè attraversare il suolo, pratica millenaria della pastorizia. L’accostamento dei migranti a delle specie animali che cambiano pascolo è chiaro, forse però involontario. E questo sarebbe ancora peggio. Rappresenterebbe in forma plastica, evocativa, l’inconsistenza della superficialità del Meloni group. E la superficialità, come la banalità, è destinata a essere fuscello nel vento dell’opinione pubblica. Si viene prima o poi giudicati improvvidi e inconsistenti e spazzati via. Vi ricordate voi interviste o comunicazioni della moglie di Andreotti? O di Draghi? O al marito della Thatcher o di Angela Merkel?
Il familismo sembra un sistema a raggio corto, ma lo sono pure le gaffe o le critiche inevitabili. E tutto questo sa di banale, il contrario dell’approccio studiato della Meloni. Cose dal sen fuggite. C’è un bellissimo, ma terribile, film sulla banalità del male. È Conspiracy la soluzione finale, quello che rappresentava la riunione dell’apparato tedesco, in una villa fuori Berlino, che ha dato il via alla più grande transumanza della Storia, gli uomini equiparati a non uomini. L’Olocausto. Lì era tutto molto semplificato, banale. E proprio perché reso banale è stato possibile.