La solitudine di Crosetto: la folle distopia di tutte le destre unite

Dopo giorni di incessante attività sui social media, comunicati ufficiali e decisioni pronte, il Ministro della Difesa Guido Crosetto sembra ora essere in una posizione di profonda amarezza. Attraverso i suoi post sul social di Elon Musk, Crosetto ha risposto alle critiche provenienti sia dalla sinistra che dalla destra riguardo alla sua gestione dell’affare Vannacci, affermando: “Siamo diversi, e molto”. Queste parole sembrano trasmettere un senso di frustrazione e di sfogo di fronte alle crescenti critiche.

Il Ministro ha agito con il consenso del Quirinale, il vertice delle forze armate, quando ha affrontato il caso del Generale Vannacci. Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica Italiana, aveva rimosso un generale nel 2000 per aver espresso critiche alla politica militare italiana in Kosovo, dimostrando una chiara comprensione della delicatezza e del contesto militare. Tuttavia, nonostante il supporto istituzionale, Crosetto si è trovato sotto attacco sia da parte dei membri del suo stesso partito che da altri ambienti politici per aver ceduto a ciò che alcuni definiscono “politicamente corretto”.

All’apice del caso, il Ministro aveva condannato i contenuti del libro autopubblicato dal Generale Vannacci come “farneticazioni”, e il giorno successivo aveva approvato la decisione dello Stato Maggiore dell’Esercito di rimuoverlo dal comando dell’Istituto Geografico Militare. Sebbene fossero sorte proteste sui social media, queste sembravano inizialmente essere una reazione normale. Tuttavia, Crosetto non si aspettava le divergenze con due figure di spicco di Fratelli d’Italia (FdI), il partito di cui fa parte, le quali avevano condiviso con la Presidente del Consiglio un lungo percorso politico e militante.

Il ministro della difesa ha agito motivato dal rispetto delle regole e delle prassi dell’Esercito, preoccupato che lasciare senza conseguenze l’autopubblicazione del Generale Vannacci avrebbe creato un pericoloso precedente.

Le critiche di Donzelli sono condivise dalle basi del partito, infuocate da giorni da discussioni su questo argomento. Anche molti elettori che attaccano Crosetto per aver agito, secondo loro, sotto la pressione della sinistra. Le reazioni di alcuni membri di FdI sembrano dunque voler bilanciare il dibattito politico, riavvicinandosi alle frange più estreme della destra italiana, cercando di sostenere il Ministro senza però scaricarlo completamente.

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Con le elezioni sempre più vicine, FdI si trova a competere con nuovi attori politici più estremi nel loro approccio, creando una crescente pressione su Crosetto e il suo operato. Il Generale Vannacci, che ora rappresenta una figura scomoda per il governo, potrebbe essere visto come una risorsa preziosa da parte di un elettorato di destra deluso e in cerca di un nuovo leader che si esprima con franchezza. Ed infatti Gianni Alemanno non ha aspettato un secondo prima di offrire al generale un ruolo nel partito.

La vicenda del Generale Vannacci ha posto il Ministro della Difesa Guido Crosetto in una posizione isolata. Mentre ha cercato di preservare l’integrità dell’Esercito italiano agendo secondo le regole, si è trovato in contrasto con alcuni membri del suo stesso partito, costretto a bilanciare tra le pressioni politiche interne ed esterne. Il caso Vannacci dimostra ancora una volta come sia impossibile tenere tutte le destre unite. Con FdI al governo e l’inevitabile moderazione dovuta al ruolo istituzionale, iniziano a fare la voce grossa i piccoli partiti nati alla sua destra, sempre pronti a conquistarsi l’elettorato più estremo e critico verso il governo.