L’esercito russo non ne può più di Vladimir Putin, che manda a morire la meglio gioventù in Ucraina e trascina il paese in una guerra sanguinosa il cui esito è tutto meno che scontato. Al punto che un colpo di stato per deporre l’autarca del Cremlino sarebbe imminente.
Oltre ai rumors al riguardo che si rincorrono da settimane, di questo è convinto lo scrittore italiano di origini russe Nicolai Lilin, autore del best seller “Educazione Siberiana”, che, intervistato da Myrta Merlino su La7, ha anticipato alcune conversazioni riservate dei servizi segreti russi. “nell’esercito, soprattutto tra i ranghi alti, c’è un tumulto, ci sono generali che non sono contenti per come è stata gestita la campagna in Ucraina – dice Lilin -. Quattro generali sono stati arrestati perché sospettati di un tentativo di colpo di Stato. Me lo ha detto un agente dei servizi russi, è effettivo e serio e ho tutti i motivi per credergli”. L’Armata Rossa, inoltre, non sarebbe più una invincibile armata, ma sarebbe da tempo gravata da problemi strutturali. “Non ci sono state grandissime riforme nell’esercito russo dopo l’era sovietica, la gestione, i mezzi e l’organizzazione sono di eredità sovietica” aggiunge lo scrittore, cittadino italiano per matrimonio e residente nel nostro paese dal 2004.
“La popolazione russa può pensare quello che capita, c’è dissenso. Ma nel sistema autoritario quello che pensa la popolazione non conta – spiega ancora -. Se dissentono i generali è invece abbastanza grave. Se questa notizia che mi è stata data fosse vera ci sarebbe un cambio importante della situazione a Mosca. Quando cominciano ad arrestare i generali effettivi e operativi, tra l’altro due di questi erano alle operazioni speciali in Cecenia nella seconda campagna, è un qualcosa di importante e grave”.
Che sia un golpe interno al Cremlino alla fine a far cessare la guerra in Ucraina?