Borrell

La proposta di Borrell: sequestrare le riserve valutarie russe per ricostruire l’Ucraina

Josep Borrell, in un’intervista al «Financial Times», lancia un suggerimento agli Stati membri dell’Ue: “Prendere in considerazione di sequestrare le riserve valutarie russe congelate per sostenere il costo della ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra”. Questi ha ricordato che, quando Kabul è finita ad agosto scorso di nuovo nelle mani dei talebani, gli Stati Uniti hanno preso il controllo dei miliardi di dollari di beni appartenenti alla banca centrale afghana, con lo scopo di utilizzare quei soldi come risarcimento alle vittime del terrorismo e per aiuti umanitari al Paese. Memore del passato, Borrell evoca qualcosa di analogo con le riserve russe: “Voterei a favore, perché è molto logico”, ha detto fermo il capo della diplomazia europea.

Per Borrell infatti la questione del finanziamento della ricostruzione dell’Ucraina è fondamentale: sarà necessaria una “incredibile quantità di denaro”. “Abbiamo i soldi in tasca, e qualcuno deve spiegarmi perché è un bene per i soldi afgani e non per quelli russi”, ha dichiarato l’alto rappresentante dell’Unione Europea. Parole che hanno scatenato un’immediata reazione: Alexander Grushko, viceministro degli Esteri russo, ha asserito che l’iniziativa di Borrell rientra nella “completa illegalità” e che, se adottata, farebbe del male all’Ue.

“Queste misure andranno a sfavore degli stessi europei, del sistema finanziario moderno e ridurranno la fiducia in Europa e nell’Occidente in generale”, ha detto l’agenzia di stampa Ria, citando Grushko. Il governatore della Banca centrale della Federazione Russa, Elvira Nabiullina, ha affermato che con le sanzioni imposte dall’Occidente sono stati congelati finora circa 300 miliardi di dollari delle riserve russe di oro e valuta estera.