La Lega contraria pure alle espulsioni dei diplomatici russi

“La Farnesina avrà fatto le sue valutazioni. Di certo, la storia insegna che la pace si raggiunge con il dialogo e la diplomazia e non espellendo i diplomatici”. (Ma guarda un po’).

A dirlo è Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega, attuale capo dipartimento Esteri del Carroccio ed ex ministro per gli Affari europei e per le Disabilità durante il governo Conte I, che si è detto addirittura “stupito” dalla decisione del ministero degli Esteri di espellere dall’Italia 30 diplomatici, ritenuti agenti dei servizi segreti per conto di Mosca.

Secondo l’esponente leghista “l’Italia deve lavorare per tutelare e salvare più civili possibili e al tempo stesso difendere gli interessi del Paese”.

Da via Bellerio, insomma, l’auspicio è che “si arrivi alla pace in Ucraina il prima possibile”. Auspicio condiviso dal mondo intero (se Fontana non se ne fosse accorto) ma visto che a quanto pare gli esponenti leghisti sono contrari a gran parte delle scelte adottate da Unione Europea e Stati Uniti, potrebbero far sapere, di grazia, quali sarebbero le loro strategie per fermare Putin? Lasciando da parte la retorica del nulla, una volta tanto.