di Marco Mensi
La parola sovranismo è entrata prepotentemente nel nostro linguaggio quotidiano ormai da alcuni anni, ma dove nasce e dove si sviluppa il sovranismo di cui oggi tutti parliamo?
A memoria d’uomo questo termine è stato utilizzato per la prima volta dal movimento sovranista del Quèbec che ambiva ad ottenere l’indipendenza (e quindi la sovranità…) della provincia francofona dal resto del Canada. Nel continente europeo la prima esponente politica a parlare di sovranismo, secondo l’accezione che oggi intendiamo è stata invece la francese Marine Le Pen che ha presentato il Front National come un movimento sovranista.
La Le Pen voleva e vuole che la Francia torni ad essere sovrana nel suo territorio, padrona a casa sua, senza ingombranti e fastidiose influenze esterne da parte dell’Unione Europea. E Matteo Salvini con la sua nuova Lega ha ben pensato di seguire questo esempio, trasformando un partito regionalistico in una forza politica nazionale di ispirazione, non a caso, lepenista.
Lega e Front National (oggi Rassemblement National) sono movimenti sovranisti e populisti perchè, lo ricordiamo, non si può essere sovranisti senza essere anche populisti. Il populista di destra è colui che sostiene di proteggere e difendere il popolo dalle èlite, che identifica nei politici di professione e nei burocrati dell’ Unione Europea che vivono a Bruxelles.
Se quindi Silvio Berlusconi, un populista ma non un sovranista, attaccava il politico di professione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, la quale ha ben pensato di seguire il capitano leghista su questa strada, attaccano invece i burocrati di Bruxelles. Il sovranismo è la risposta che i partiti della destra radicale hanno fornito alla crisi economica del 2008 e alle Primavere Arabe che hanno destabilizzato a loro volta l’area medioorientale soprattutto con le guerre civili in Libia e in Siria, favorendo indirettamente la partenza di quei “barconi della speranza” carichi di immigrati che sbarcano nell’ isola di Lampedusa e in altri porti europei (cd. paesi di primo approdo).
La democrazia liberale è entrata in crisi e oggi si parla sempre più di una possibile “democrazia illiberale” che non peraltro si è affermata in Ungheria con il Primo Ministro Viktor Orban, il sovranista per eccellenza che ha instaurato nel suo paese un vero e proprio regime autoritario .
La Buona Destra nasce per combattere il sovranismo e il populismo, per affermare la supremazia della democrazia liberale su quella illiberale, perché i cittadini capiscano che l’unico sovranismo possibile è solo ed esclusivamente quello degli Stati Uniti d’Europa. Le attuali istituzioni dell’ Unione Europea devono essere modernizzate e rese più democratiche, il principio della unanimità deve essere superato e sostituito con quello della maggioranza, si deve giungere ad una politica estera e di difesa uguale per tutti gli stati membri che resteranno liberi invece di disciplinare le materie di esclusivo interesse nazionale.
Per raggiungere questo risultato dobbiamo però restare all’interno dell’Unione Europea e della moneta unica, proclamare ai “quattro venti” il ritorno alla lira o al franco (in Francia), sostenere la necessità di uscire dalla UE non sono ragionamenti seri ma semplici slogan diretti esclusivamente alla “pancia della gente” che è sempre più disorientata davanti alle grandi crisi del nostro tempo, a cui si è recentemente aggiunta anche la pandemia .
La “Buona Politica” deve essere illuminata e deve guidare i cittadini verso un futuro migliore: un bravo politico deve governare secondo le sue convinzioni e perseguire sempre ciò che ritiene giusto senza farsi condizionare in continuazione dai sondaggi. Margareth Tatcher docet.
Per questo motivo è nata la Buona Destra.