di Marco Mensi
La “Buona Destra” nasce per dimostrare che la destra italiana non è solo post/fascismo, neo/fascismo e soprattutto sovranismo ma che può e deve ambire ad essere qualcosa di molto meglio. La Buona Destra si ispira alla Destra Storica che ha governato il paese tra il 1861 e il 1876 e che con il suo leader Camillo Benso Conte di Cavour ci ha guidato all’unità.
Ovviamente la Buona Destra vuole in primo luogo essere un partito moderno che guarda al futuro e per questo motivo si oppone al sovranismo e al populismo che stanno oggi ispirando quello schieramento che la stampa insiste a chiamare sempre Centro/Destra ma che nella realtà dei fatti è composto esclusivamente da forze radicali ed estremiste, mentre Forza Italia si sta letteralmente sfaldando. In nessun paese europeo esiste una
destra liberale e moderata che si allea con i partiti estremisti, pensiamo alla Francia e alla Spagna, l’Italia costituisce un’ eccezione a cui il nostro movimento vuole porre fine.
Non è quindi un caso se ci opponiamo con fermezza alla politica della Lega e di Fratelli d’ Italia che vogliono portare indietro le lancette della storia, ritornare ad un’Italia sovrana che non interagisce con gli altri stati d’ Europa e che magari riabilita anche la lira come moneta nazionale.
La storia ha sempre voluto dire “progresso” e chi ha cercato di ostacolarlo è stato inevitabilmente “spazzato via”, la strada maestra ci porta inevitabilmente verso gli Stati Uniti d’ Europa e chi lo nega si pone dalla parte sbagliata (ogni riferimento a Giorgia Meloni e Matteo Salvini non è puramente casuale…).
La Buona Destra è però altrettanto alternativa alle forze di sinistra che sono oggi rappresentate dal PD e dal Movimento Cinque Stelle e che si limitano ad accettare gli eventi passivamente, restando legate a politiche assistenziali come il reddito di cittadinanza ormai anacronistiche e che continuano imperterrite a tutelare esclusivamente il loro elettorato ignorando il ceto medio e le partite IVA.
La Buona Destra vuole invece dominare e controllare il corso degli eventi, trasformare l’immigrazione da problema a risorsa per il nostro paese, proteggere i ceti produttivi soprattutto in un periodo difficile come quello attuale dove i dipendenti pubblici continuano ad essere garantiti dallo Stati mentre i lavoratori autonomi sono abbandonati a loro stessi. Fare debito per adottare una misura che incentiva il lavoro nero come il reddito di cittadinanza è semplicemente ridicolo, meglio sarebbe invece utilizzare il debito pubblico per il ristoro di quei commercianti e lavoratori che hanno subito gravi perdite a causa della pandemia.
E anche quando parliamo di Europa, la Buona Destra vuole combattere per cambiare l’Unione, per renderla più democratica, per sostituire il principio dell’ unanimità con quello della maggioranza, perchè una politica di crescita sostituisca l’attuale politica di austerity, perchè la Commissione Europea non venga più percepita come uno strumento delle èlite bancarie ma come un mezzo per migliorare la vita di tutti i cittadini dell’Europa. In questo ci differenziamo dalla sinistra che ha sempre sostenuto il grande capitale trascurando le piccole e medie imprese e favorendo le multinazionali anche contro gli interessi dei
comuni cittadini.