Ius scholae e cannabis: la supercazzola dell’onorevole Fdi fa ridere l’Italia

Più che Fratelli d’Italia dovevano chiamarsi Fratelli d’Italiano, nella speranza che la parentela stretta potesse consentire loro di far pace con la lingua patria. Con l’ntervento alla Camera dell’onorevole patriota Augusta Montaruli – già definita Onorevole Splendore, non si sa se seriamente o per prenderla in giro -, infatti, Dante si è rivoltato nella tomba. Un pezzo di niente istituzionale che se fosse un niente contenutistico sarebbe pure in linea con il partito della Meloni, ma è proprio un qualcosa di incomprensibile al livello grammaticale, sintattico e logico. Insomma l’opposto della nostra povera amata ma vilipesa lingua. E si vede che la Montaruli è più avvezza a Instagram che alla sintassi! Poco mal se l’Onorevole Splendore non fosse una deputata, ma tant’è! Bisogna accontentarsi di quel che passa in convento.

Tuttavia è interessante riportare testualmente il punto preciso del discorso nella speranza che qualche lettore più avvezzo del sottoscritto agli idiomi ignoti sappia interpretare il Montaruli-pensiero (ammesso che ne abbia uno). “.. cannabis libera.. io voglio proprio vedere se quei bambini che ci guardano e le loro famiglie sono tanto contenti di vedere che la loro proposta di legge portata avanti da.. la proposta di legge che voi sbandierate a loro favore.. portata avanti dalle stesse forze politiche che regalano la droga per le strade”.

Ehh?? Che vuol dire? Di che si parla, e soprattutto: in che lingua si parla? Sfido chiunque a capire che cosa avesse voluto dire e quale sia la posizione delle Montaruli su … non si sa bene, perché dal discorso si può solo immaginare parlasse di Ius Scholae e cannabis (chissà perché uniti insieme)!

Questi due 22 secondi di obnubilamento mentale e linguistico hanno riportato la mente alla Firenze di qualche decennio fa descritta nel famoso film “Amici Miei”, quando il Conte Mascetti incantava le folle con la supercazzola prematurata come se fosse antani.. … con scappellamento a destra! Il senso dell’intervento dell’onorevole è di significato e pregnanza analoga effettivamente. Che ne sia una degna erede? Per la comicità italiana ci sarebbe da gioirne e giubilarne per giorni o settimane, soprattutto per chi ha amato quel film all’inverosimile. Il problema è che la Montaruli non è un attrice (o meglio, forse lo è a sua insaputa) ma una deputata in un’aula parlamentare dove il corretto eloquio quantomeno al minimo sindacale dovrebbe far curriculum. E invece no, in quell’Aula ormai possono aspirare a entrarci tutti, ma proprio tutti!

Se, come dicevano i latini “nomina sunt consequentia rerum” i Fratelli d’Italia(no) non stanno proprio messi bene eh. I patrioti “de noantri” che hanno evidenti difficoltà con la lingua nativa, vorrebbero sottoporre gli immigrati a un esame di lingua (oltre che sulle sagre popolari e le canzoni tradizionali) per ottenere la cittadinanza? Ma forse è un bene che l’esame non lo debbano sostenere loro, che magari qualcuno gliela revoca la cittadinanza!