Intellettuali battete un colpo! Per una buona destra serve una buona cultura

Per ricostruire la nostra destra e una buona destra bisogna ritrovare riferimenti culturali e intellettuali. Quelli che notoriamente hanno rappresentato la destra italiana sino ad oggi, infatti, sono responsabili di questa involuzione senza fine.
Chi per pigrizia, chi per mettere insieme il pranzo con la cena, chi per lisciare il pelo al capo o al potente di turno a partire da Berlusconi sino alla Meloni e a Salvini: tutti loro hanno consentito che valori fondanti la destra italiana venissero travolti e calpestati

Dalla cultura della legalità al sano e virtuoso europeismo. Dal concetto autentico di patrie al vero significato della parola identità. Tutti allineati e coperti sul motto vuoto di “prima gli italiani” e su questo sovranismo che, rispetto alla sinistra, propone un’alternanza senza alternativa sotto il comun denominatore di un neoliberismo fatto di favori al capitalismo assistito che finanzia globalmente quasi tutti i partiti. Coalizioni diverse ma con ricette simili, volte a sostenere un liberismo disumano con meno diritti per il lavoratori e più disuguaglianze, nel nome della cosiddetta libertà interpretata che rende liberi i pochi e schiavi i molti.

I cosiddetti intellettuali di destra rimangono silenti dinanzi ai partiti-persona senza minoranze interne, invece di sferzare le coscienze sul fatto che si è intrapresa la strada sbagliata. Il consenso permette di vincere, ma poi si deve governare e le contraddizioni emergono subito. Oggi esiste un centrodestra diviso sull’Europa, sulla politica estera, sullo sviluppo dell’Italia dal nord al sud, ma unito dalla prospettiva del potere per il potere, con pezzi della classe dirigente assoldati a fini elettorali ma che non rispondono al criterio di fedeltà a certi valori, non essendone spesso testimoni.

Dinanzi a tutto questo è da una nuova classe d’intellettuali che bisogna ripartire. Da chi è rimasto nell’ombra perché non si è mai voluto allineare. Solo questo nuovo processo può far ritrovare il bandolo della matassa alla galassia che è oggi la destra italiana.