I palestinesi hanno diverse ragioni, e tutte umanitarie. Ma stanno, a causa di coloro che hanno preso la loro rappresentanza, autodistruggendosi letteralmente. L’Anp, l’Autorità palestinese, controlla la Cisgiordania in condizioni assolutamente insufficienti, non avendo, a dispetto di altri territori arabi, il petrolio, campano di poco o nulla. A Gaza, uno dei territori a maggior densità del pianeta, vivono di aiuti da parte di ricchi Stati Arabi che li forniscono in parte di alimenti e merci necessarie, in parte di armi per attaccare Israele, usandoli di fatto come mercenari vocati al martirio.
Gli aiuti militari sono per giunta precari e mal gestiti, buona parte dei razzi sono assemblati in scantinati non certo da tecnici specializzati, ma da volontari di Hamas addestrati in fretta e furia. Buona parte di questi razzi non raggiungono gli obiettivi e molti cadono normalmente dove non devono cadere, ma ovviamente la propaganda araba nasconde molte di queste inefficienze drammatiche, limitandosi ai successi in termini di vite di infedeli, gli israeliani, spente.
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Israele non avrebbe avuto alcun ritorno dal bombardamento di un ospedale, ma solo enormi problemi. E gli israeliani possono essere accusati di tutto ma non di essere stupidi. Pertanto sembra ormai chiaro a tutte le Intelligence che il tipo di ordigno piombato sull’ospedale sia di fattura maldestra araba. Poi se sia di un gruppo o di un altro che si contendono la gara della Guerra Santa importa poco. A questi gruppi ideologizzati importa che ogni atto porti motivazioni all’arruolamento di giovani ragazzi senza futuro da mandare al macello. Più volontari più finanziamenti, da chiedere alle Banche del Terrore, iraniane o qatarine. Questa spirale tiene in trappola un popolo privo di leader autonomi e responsabili, che cerchino una via di sviluppo e autodeterminazione. Il problema principale dell’occidente dovrebbe essere che mestiere devono fare i palestinesi? Perché se tutti quanti non hanno un lavoro, un sistema produttivo, una Mission, possono solo lavorare per il terrore. Il maggior nemico della fabbrica del Male è il lavoro. Un lavoratore difficilmente perde il benessere faticosamente conquistato per la sua famiglia per arruolarsi in Hamas. Anzi comincia a capire che Hamas e soci tolgono benessere alla sua famiglia. Perché ad Hamas, all’Isis, ad Hezbollah non interessa la vita ed il benessere del proprio popolo, ma la morte degli infedeli. A costo di ammazzare i propri fratelli.