Nei giorni in cui l’Italia pianifica la sua uscita dalla Via della Seta, Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle (M5S), ha sorprendentemente intensificato la propaganda filocinese attraverso il suo blog. Questo è solo l’ultimo episodio di una serie di mosse preoccupanti da parte di Grillo, il quale sembra sempre più disposto a sacrificare la sovranità e l’indipendenza italiana sull’altare degli interessi cinesi.
Inizialmente, due post sul suo blog si sono susseguiti a breve distanza l’uno dall’altro. Questi post erano destinati a celebrare la competitività tecnologica e l’efficienza ecologica del regime di Xi Jinping.
Ma il momento più sconcertante è arrivato con la pubblicazione di un video in cui Grillo, sfruttando l’intelligenza artificiale, si esprimeva in mandarino e inneggiava alla Cina in termini quasi servili. Ha cercato di trasmettere l’idea che l’espansione economica cinese sulla Via della Seta fosse un atto di generosità, ignorando deliberatamente la realtà di come la Cina abbia usato questo progetto per espandere la sua influenza economica e politica in tutto il mondo.
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Ciò che desta preoccupazione è la sollecitudine con cui Grillo dimostra questa devozione, soprattutto ora che le sue prese di posizione non influenzano più l’orientamento del governo italiano. Sembra quasi che Beppe Grillo si sia trasformato in un replicante virtuale, pronto a sacrificare l’indipendenza dell’Italia in cambio di favori cinesi.
Questa metamorfosi è particolarmente inquietante alla luce del fatto che Grillo, in passato, aveva criticato apertamente l’autoritarismo cinese ed esaltato il Dalai Lama. Oggi, sembra aver completamente abbandonato questi principi in favore di un’approvazione acritica della Cina.
Ma come mai? Cosa ha spinto Grillo ad un cambiamento tanto radicale d’opinione? Forse la realtà è ben più semplice di quanto possa sembrare, forse è, molto semplicemente, che come ci ricorda Grillo stesso in un articolo di qualche anno fa “gli italiani sono un popolo fatto di persone che pagherebbero per vendersi”.