Rivendichiamo, ancora con orgoglio e fierezza, uno spirito politico che vive dentro l’apparato sociale da molto più di cento anni e a cui proprio la dittatura del ventennio fascista ha messo arbitrariamente e dispoticamente termine, tacciando di “palude immobilistica” quella che nella appena nata Italia unita era la più aperta discussione parlamentare, orientata all’ascolto e alla valutazione pragmatica di tutta quella costellazione di istanze sociali provenienti da molteplici settori che meritavano, ognuno con la propria tempistica, la giusta considerazione.
Al fascismo non piacque. La trovò una inutile perdita di tempo e decise di decidere per tutti. Con la sua arbitraria e prepotente volontà. C’è chi applaudì, come oggi farebbero e fanno tutti quegli individui a cui la politica degli ultimi venti o trent’anni ha sequestrato il voto. E quelli applaudirono come oggi applaudono i leader populisti, la cui aspirazione è ottenere i “pieni poteri” (come chiese Salvini un paio di anni fa) mascherandola e edulcorandola con il “potere al popolo” (mistificazione che esattamente con lo stesso nome partitico arriva anche dall’estrema sinistra) , e cioè col cosiddetto sovranismo, che altro non è che , come all’avvento fascista, un metodo per un leader di prevaricazione sociale: “decide il popolo, quindi IO”.
Noi invece facciamo parte di quel popolo liberale e democratico a cui la parola è stata tolta, e con essa il diritto, e con questi è stato depauperato il consenso. Ovvero la possibilità di parlare in sede istituzionale delle nostre umane e individuali necessità come persone e come aggregato sociale. Facciamo parte di quella Destra Storica che ha avuto i suoi martiri, torturati e uccisi dal Fascismo ma che a differenza della Sinistra, alla stabilita repubblica, non ha avuto modo di presentare alla grande opinione popolare il percorso umano e la fine tragica dei propri partigiani; in quanto la partigianeria fu fatta monopolio e fu ristretta come un copyright da una sola parte politica. Quella di sinistra.
Ecco perché oggi rivendichiamo con fierezza la nostra appartenenza affinché non ci si confonda con soggetti come Trump, come Putin, come Salvini e la Meloni, nei confronti dei quali sempre svolgeremo il nostro ruolo di partigianeria di Destra liberale.