Non siamo in America Latina e non c’entra Woody Allen, ma il comizio di ieri di Beppe Grillo ricorda l’esilarante parodia del suo film di forte satira politica e sociale. L’Italia non è un paese immaginifico, è un autorevole membro del G8, tuttavia l’avvento dei Cinque Stelle nel panorama nazionale e le ultime dichiarazioni dell'”Elevato” nazionale tratteggiano una Repubblica preda di personaggi bizzarri e un po’ singolari che guidano partiti e movimenti alla continua ricerca del consenso per ottenere il governo del paese.
Un po’ come il personaggio di Woody Allen, Beppe Grillo infatti attraverso un’escalation di grottesche propagande, è diventato il nuovo Guru della politica italiana senza sapere da dove cominciare a farla. Come il personaggio cinematografico ci chiediamo però quanto sia interessato Grillo alla politica. Lui, qualunquista populista, a modo suo autoritario, ma fondamentalmente estraneo a tutti i problemi che interessano il paese, per gestire i quali in passato ha dovuto fare di necessità virtù, umiliando il parlamento, imponendo il silenzio ai suoi parlamentari e rilasciando dichiarazioni nel migliore stile “disinformatia” per nascondere un fallimento dopo l’altro nell’azione di governo.
In questi giorni, dopo la sconfitta elettorale e il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle, la situazione sembra peggiorata e anche Grillo sembra logorato dal fascino del potere che non ha più e che lo porta a perdere la ragione, dichiarando tra il serio e il faceto da un palco al popolo pentastellato: “Cominciate a fare le brigate di cittadinanza, mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, sistemate i marciapiedi, le aiuole, i tombini, senza dare nell’occhio.
“Tali dichiarazioni hanno scatenato ancora più ridicole reazioni da destra e da sinistra che lo accusano di terrorismo. Grillo non fa ridere, ma tanti altri fanno piangere… Ed è così che la politica italiana viene ridotta a una parodia giocata sull’esagerazione e sulla propaganda, con politici di maggioranza e opposizione che non sono altro che maschere atrocemente decadenti in un dibattito che segue regole assurde e instabili, fatto di dichiarazioni senza senso a cui conseguono reazioni paradossali, alle quali però ciò che rimane dei nostri partiti si aggrappa nella speranza di rendersi credibile.
Di questo passo ci sembra già di vedere Beppe Grillo al prossimo show/comizio, sotto gli occhi attoniti e impauriti di tutti gli altri leader di destra, di centro e di sinistra, affacciato dal balcone della sua casa di Marina di Bibbona, declamare come il Presidente Vargas del film di Allen: “Se voglio dare una vita migliore al mio popolo, devo sterminare le minoranze insoddisfatte. Questo è il prezzo del benessere.”
Apriti cielo…