“La strategia del Governo su Europa è misteriosa. 1) non sappiamo come vuole modificare il Pnrr; 2) sappiamo che non vuole ratificare il Mes per negoziare le regole del nuovo patto di stabilità; 3) ma non sappiamo come vuole modificare la proposta sul nuovo patto di stabilità. 4) sappiamo che chiede maggiore solidarietà sui migranti ma è alleato di chi non vuole maggiore solidarietà sui migranti. 5) sappiamo che considera la ‘Croce’ il minimo comune denominatore europeo in termini di valori ma non sappiamo se anche lo stato di diritto è incluso tra questi valori (il che potrebbe qualche problema con gli alleati Ungheresi e Polacchi). 6) sappiamo che non viene considerato meritevole di una telefonata da parte di Biden ma non sappiamo come vogliono porre rimedio a questo problemino di relazioni transatlantiche. Insomma sappiamo che non sanno. È già un inizio. Aridatece Draghi”. Con queste parole, Carlo Calenda, leader di Azione, ha lanciato un’accusa tagliente contro il Governo attraverso un tweet incisivo.
Le preoccupazioni del leader di Azione evidenziano un panorama politico italiano complesso. L’ambiguità del Governo su questioni cruciali come il Pnrr e il Mes, insieme a un apparente dualismo sull’immigrazione, si traduce in una percezione di indecisione e contraddizione. Questa mancanza di chiarezza può mettere in dubbio l’efficacia del Governo nel navigare l’arena politica europea.
Le ambizioni economiche e finanziarie del paese rischiano di restare ostaggio di questa indecisione. L’opposizione al Mes potrebbe indicare un rifiuto di partecipare attivamente alle decisioni che influenzano l’intera zona euro, minando la fiducia degli altri stati membri nell’Italia come partner affidabile.
Sul fronte dell’immigrazione, il governo sembra parlare con due voci. L’insistenza sulla solidarietà europea non è congruente con l’associazione con coloro che rifiutano tale solidarietà. Questa contraddizione solleva domande sulla sua volontà e capacità di guidare il dibattito su uno dei temi più pressanti del nostro tempo.
Inoltre, l’identificazione della ‘Croce’ come base dei valori europei, con una mancanza di chiarezza sullo stato di diritto, potrebbe minare la posizione dell’Italia come baluardo dei diritti umani e della democrazia in Europa. Questo potrebbe portare a tensioni con partner chiave, come l’Ungheria e la Polonia, che hanno affrontato critiche per le loro politiche in queste aree.
La mancanza di una telefonata da Biden, infine, è un sintomo di un più ampio problema di marginalizzazione dell’Italia sulla scena globale. Se il governo non affronta attivamente questa situazione, l’Italia rischia di perdere il suo ruolo di interlocutore influente nelle relazioni transatlantiche.
In conclusione, l’analisi di Calenda rivela una serie di domande urgenti che il governo italiano deve affrontare. Il panorama politico attuale dell’Italia richiede un approccio coerente e definito su questioni chiave come l’economia, l’immigrazione e il rispetto dello stato di diritto. La mancanza di una strategia chiara in queste aree rischia di minare la posizione dell’Italia a livello nazionale e internazionale.