Giorgia, succube di Matteo: ecco perché la svolta moderata della Meloni non esiste

Durante gli ultimi giorni si è molto parlato di Giorgia Meloni eletta nuovo presidente del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, prima italiana a guidare un partito politico nel Parlamento di Strasburgo.

Noi della Buona Destra vogliamo distinguerci dalla maggior parte dei giornali e dei mezzi di informazione che hanno salutato con favore questa nomina, cercando di spiegare ai cittadini e agli elettori che cosa rappresenta la forza politica di cui la nostra Meloni è diventata presidente .

L’ ECR (acronimo utilizzato per indicare questo gruppo) è costituito infatti da partiti che si collocano nella destra estrema e radicale, euroscettica, sovranista e che si oppongono con fermezza al federalismo europeo .

Possiamo citare lo spagnolo Vox, una forza politica di ispirazione franchista che si è scissa dal partito popolare perchè non condivideva la sua politica troppo moderata ed è contraria allo “stato delle autonomie” che si è affermato in Spagna a partire dal 1978 dopo la fine, non a caso, proprio del franchismo.

Cosa dire poi della formazione ellenica “Soluzione greca” che si pone nel suo paese tra i movimenti di estrema destra accanto ad “Alba dorata” e propugna una politica ipernazionalista e conservatrice molto vicina alle posizioni della Chiesa Greca/Ortodossa.

E concludiamo con Diritto e giustizia, il partito polacco fondato dai fratelli Kaczynski che ha appoggiato l’ elezione dell’ ultimo presidente Duda e che si distingue per le sue posizioni ferocemente anti/europeiste e sovraniste.

La stessa Meloni ha chiarito in prima persona la sua idea di Europa: “Io penso che in Europa la famiglia dei conservatori sia la famiglia dei sovranisti, e questo perché la famiglia dei conservatori non è altro che la famiglia di quelli che vogliono difendere la sovranità degli stati nazionali in un modello di Europa confederale”.  La ricetta proposta dalla presidentessa di Fratelli d’ Italia coincide con le idee dell’ex presidente francese Charles de Gaulle, che però parlava in questo modo nel 1958, sessant’ anni fa.

Siamo quindi lontani anni luce da una destra moderna e laica che crede nell’ Europa con tutte le sue forze: l’unico sovranismo possibile, oggi, è quello degli Stati Uniti d’ Europa. Il nostro paese deve cedere maggiori porzioni di sovranità per giungere in ambito comunitario ad una unica politica estera, fiscale e di difesa. Non ci sono altre possibilità se l’Italia vorrà competere in futuro con gli attori principali del panorama politico internazionale.

Ma la Meloni, che vorrebbe essere la leader della “nuova destra”, preferisce ignorare tutto questo e lambire le frange più estreme e radicali dell’elettorato, raggiungendo Matteo Salvini a Catania per protestare contro la magistratura che processa il leader leghista. Reo, a suo dire, di avere semplicemente difeso il territorio nazionale, ma responsabile, secondo la Buona Destra, di avere utilizzato un barcone di immigrati disperati per fare campagna elettorale in favore del suo partito.