Giorgia Meloni ha bisogno di un governo

Ha ragione Renzi, seppur sempre Guicciardinamente interessato. Giorgia ha forte necessità di un governo, finora, anche per insicurezza, non solo per arroganza da Ape Regina, ha fatto tutto da sola, ma è evidente che non basta.

I numeri, vedi agenzie, non ci puniscono, ma non ci premiano, siamo fermi, e noi eravamo messi maluccio. La Meloni ha grossi attributi, ma ne è anche circondata. Il caso Lollobrigida, in Inghilterra già dimissionario per insufficienza sociale, è paradigmatico. Il ministro Nordio, stante anche un’età, non riesce a portare in porto le riforme necessarie a prendere i soldini del PNRR, i quali stanno nelle mani di un vecchio ragazzo democristiano della ex prima repubblica, che li gira e li rigira, non capendo che dividendo politico ne può conseguire. Intanto non si spendono. Lì ci voleva uno come Cingolani, un manager di Stato, o meglio ancora Descalzi. Se a Descalzi dai 200 mld si compra Albania, Grecia e Tunisia e risolve pure il problema migrazione. Il problema è che Descalzi già fa il capo dell’Eni e della Farnesina, perché, diciamocela tutta, Tajani non è né Andreotti né Talleyrand.

Con tutta l’insicurezza, anche psicologica, che ha questo Paese, Piantedosi non ne toglie nessuna, anzi aggiunge un’ansia di suo. Dopodiché c’è un vulnus grave. Il buon Giorgetti ha studiato in Bocconi, è furbo e ben relazionato, non dice mai una parola fuori posto a meno che non giochi il Southampton, ma non è Keynes, e nemmeno Draghi. Lì il rifiuto di Panetta, unico economista riconosciuto all’estero che abbiamo in Italia, che non si è sentito a suo agio in questa compagnia, ha inciso.

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Certo, Giorgia è il modello di persona, prima che di donna, che ci voleva, soprattutto in questo momento di sconforto per le sopraffazioni di genere. Lei non si fa mettere sotto da un maschio, lo ghigliottina a mezzo Twitter. Qualcuno potrà dire per lei è facile, non teme vendette, ha i body guard e noi nemmeno il poliziotto di quartiere. Ma ha la cazzimma di chi non si fa ricattare da sentimenti verso persone incongrue se va bene. Ti sei comportato male, stacco, non sei per me, gira al largo. In questo è un esempio per tutte le donne di questo paese.

Ma il governo è un’altra cosa, è uno sport di squadra, non è il tennis, non puoi essere il Davide Sinner contro il Golia Djokovic. Il governo è una barca a remi, come l’otto del canottaggio della sfida tra Oxford e Cambridge, si rema insieme, e se uno rompe la vogata si perde. Giorgia sei brava, e le donne solitamente si arrangiano da sole vista l’inutilità di tanti uomini. E in casa possono pure comandare. Ma governare è diverso.