Dopo una partenza di giornata più calma, torna a correre il prezzo del gas: il metano ad Amsterdam, mercato di riferimento per l’Europa, si avvia alla conclusione della seduta toccando il nuovo massimo storico a 339 euro al Megawattora, per poi ripiegare di qualche punto su quota 337.
Le forze politiche sono tornate a rivolgersi a Mario Draghi per invocarne l’aiuto. Ma bisogna essere credibili e seri, come chiede Carlo Calenda (Azione).
“Per arrivare credibilmente a chiedere a Draghi di intervenire su prezzo energia e gas occorrono alcune premesse – scrive -. Una dichiarazione di Giorgia Meloni e Enrico Letta a favore del rigassificatore di Piombino da fare in tempi brevi, innanzitutto. L’impegno di Letta a non mettere veti gas egiziano (Letta). L’impegno a non fare ulteriori scostamenti e deficit per pensioni, flat tax, doti ai 18. E poi votare le misure di sganciamento delle rinnovabili dal prezzo del gas e impegnarsi a non bloccare ma anzi incrementare la produzione nazionale”.
“Infine, non votare in UE ban su Gas e portare avanti coerentemente la strategia di price cap europeo – conclude -. Così si può fare senza allarmare i mercati. Quindi, basta ciance, e iniziamo a prendere impegni prima di chiedere a Draghi di prenderli, dopo averlo sfiduciato”.