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Francia, crescono gli estremisti ma governeranno i liberali

Perde Macron, avanzano la sinistra di Mélenchon e l’estrema destra della Le Pen. In Francia le elezioni politiche consegnano una nuova mappa dell’Assemblée Nationale, con la necessità per l’inquilino dell’Eliseo, rieletto due mesi fa, di stringere alleanze con le forze liberali per governare. Oltre 150 i deputati eletti da Nupes, forza di estrema sinistra, metre passano da 8 a 89 quelli del Rassemblement National, formazione di estrema destra guidata da Marine Le Pen.

Il presidente Macron, dunque, passa dalla maggioranza “bulgara” della precedente legislatura ad una di coalizione, dove molti dei suoi fedelissimi sono stati sconfitti e dove a questo punto saranno le forze riformiste, europeiste e liberali l’ago della bilancia. Come i neogollisti dei Républicains, che nella nuova Assemblée avranno 78 deputati. Tuttavia il loro segretario, Christian Jacob, al momento resta cauto e annuncia che il partito rimarrà all’opposizione. In bilico, inoltre, la permanenza alla guida del governo della neopremier, l’ex socialista Elisabeth Borne, che non sopravvivrebbe ad un’apertura a destra. Ma è con loro che il partito di Macron dovrà governare.

Il dato più eclatante, ma non inedito, che esce dalle urne francesi è quello dell’astensionismo: 26 milioni di elettori, pari al 54% degli aventi diritto, si sono tenuti lontani dalle urne. Un segnale a Macron e alla Francia, che però adesso agita anche l’Europa.