Finanziaria, Crosetto chiede un «aiutino» a Draghi: non erano quelli pronti a governare?

Non proprio pronti, quasi pronti a governare. Il fondatore di “Fratelli di Italia” dopo il voto che ha sancito la vittoria del partito guidato da Giorgia Meloni ha chiesto un «aiutino» per la legge di bilancio all’uomo che l’estero ci invidia e che i nostri politici hanno pensato bene di mandare a casa: Mario Draghi. «Credo che dovremmo lavorare a una interlocuzione tra il vecchio governo e i nuovi eletti, lavorare a 4 mani», ha detto Guido Crosetto durante la maratona Mentana su La7, appellandosi al fatto che la cosiddetta finanziaria va mandata a Bruxelles entro il 16 ottobre.

Ora, non vi sembra che così il papà di FdI abbia voluto mettere le mani avanti? Come si può poi domandare proprio a Draghi una cosa del genere? È una richiesta alquanto curiosa, soprattutto perché arriva da quell’unico partito all’opposizione, che ai comizi in quest’anno e mezzo di governo ha sempre detto che avrebbe fatto meglio dell’economista. E ora cosa vogliono? Un pilota automatico? Ma non erano quelli bravi loro? Sembra che dalle parti di FdI si cerchi ora disperatamente di dare una “sbirciatina” all’agenda Draghi. Se non altro l’uscita di Crosetto svela l’umiltà; questi dimostra di aver consapevolezza di essere altra cosa rispetto al premier uscente.

Battute a parte, è vero, è la prima volta nella storia repubblicana che il passaggio della campanella a Palazzo Chigi avverrà nel pieno della sessione di bilancio, con una situazione economica delicatissima, ma fa sorridere che ora Crosetto pretenda che sia Draghi a scrivere la Finanziaria. Il capogruppo di FdI Lollobrigida a tal proposito ha dichiarato: «Dovremo avere un confronto attento» con il gabinetto uscente. Palazzo Chigi ha fatto sapere che presenterà in settimana il Nadef. Ma la nota dell’aggiornamento, secondo quanto riferito dal «Corriere della Sera», si limiterà ad una «pura fotografia» della realtà finanziaria, lasciando al nuovo governo il compito di programmare le spese. Come è giusto che sia, non credete? O forse gli elettori di FdI vorrebbero sul serio che la legge di bilancio sia messa a punto da Mario Draghi?

Come scrive Francesco Verderami sul «Corriere»: “Il nodo è la legge di Stabilità: FdI auspica che ‘ci sia un impianto su cui lavorare per redigere la Finanziaria’, mentre fonti dell’attuale gabinetto avvisano che ‘non esistono bozze, al momento’. Appunto, «al momento». E quando sarà il ‘momento’, nella fase di passaggio, è certo che Mattarella interverrà, suggerendo una soluzione su un tema istituzionale di prima grandezza. Draghi si rimetterà alle scelte del capo dello Stato. Spetterà però a Meloni scrivere la legge di Stabilità, consapevole delle avvertenze già trasmesse. La situazione che le è stata prospettata è chiara: con il dato della crescita molto basso, ci saranno pochi soldi da impegnare e scadenze da fronteggiare”.

Meloni ne avrà di problemi da risolvere: le toccherà decidere come garantire l’anno prossimo la proroga dei bonus varati da Draghi sul fronte energetico, ma anche capire come intervenire sulle pensioni. Da sempre contraria ad uno scostamento di bilancio, la leader di FdI potrebbe capitolare: tant’è che ora non lo esclude più, sebbene lo consideri «l’ultima istanza».