Era bellissima, in Sicilia il “dotto” Musumeci non incanta più

Erich Fromm ha caratterizzato l’antinomia dell’essere umano tra l’avere e l’essere. Poi ci sarebbe un’altra categoria fondamentale, soprattutto per un amministratore, quella del fare. In questi giorni, tra una partita e l’altra, abbiamo aspettato che il governo regionale, dopo quattro mesi di esercizio provvisorio più scaduti di uno yogurt alle arance di Sicilia, esitasse una legge finanziaria per l’anno in corso, ormai a stagione estiva iniziata.

Già tutto questo sa di inefficace, poco utile e poco efficiente per i bisogni, le necessità di cittadini, lavoratori ed imprese siciliane. Ma qualcuno potrebbe sostenere, lo fa per esempio il governo regionale in carica, che la percezione che i siciliani hanno del governo Musumeci sia invece buona, con alto gradimento come la fortunata trasmissione radiofonica di Arbore e Boncompagni.

Ci pensa non un giornale, o un sito fazioso di beceri disfattisti, ma addirittura la Presidenza del Consiglio dei Ministri a chiarirci le cose sulla percezione di efficacia dell’azione dei governi regionali. Alla domanda, ritiene che il governo della sua regione sia molto o abbastanza efficace, il sondaggio di SWG, effettuato su un rilevante campione statistico, pubblicato nel sito del governo italiano pone al terzultimo posto per percezione di efficacia la Sicilia, seguita da Sardegna e Basilicata.

Solo il 31% dei siciliani ritiene sostanzialmente efficace il governo Musumeci contro l’oltre 70% di soddisfazione dei veneti per Zaia.
Di fatto la percezione dei siciliani sul loro governo è quella che non gli cambia per nulla la vita, c’è o non c’è praticamente è la stessa cosa. D’altra parte il politico siciliano è intriso di cultura greca, è rimasto all’Es parmenideo, secoli di storia, rivoluzioni industriali e post industriali non lo hanno scalfito.

Tanta retorica alla Gorgia da Lentini ma fatti, cultura del fare, risultati per i cittadini poco o nulla. Tutto questo svaluta il potere in senso istituzionale, la politica non serve in quanto sterile. È solo un gioco costoso per gli addetti ai lavori, e tutto questo tiene in vita il forte sentimento di antipolitica e sfiducia nelle istituzioni. Probabilmente questo è stato il senso del sondaggio pubblicato da Draghi. Capire dove stanno i problemi e verificare la percezione dei cittadini sulla capacità istituzionale. In Sicilia è decisamente scarsa. Così è se vi pare.