Ecco perché la Cina è il vero pericolo: soffia sul fuoco della guerra tra Occidente e Oriente

Avere un ruolo nel processo di pace, alla Cina, non interessa affatto. Anzi: a ben guardare  non avrebbe particolare interesse a far cessare al più presto la guerra, perché – a suo giudizio – la frattura delle relazioni tra Europa e Russia porterà quest’ultima a dipendere sempre più dalla Cina, che non imporrà mai sanzioni a Mosca. Semmai le sanzioni dell’Occidente renderanno sempre più stretto il rapporto tra Russia e Cina. Che, infatti, mette in guardia l’Europa – “la Russia sa essere molto pericolosa” – e avverte Biden: “Non tollereremo più l’egemonia mondiale degli Usa”.

Concetti sintetizzati in un’intervista concessa a Newsweek da parte dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov. “Le forniture di armi e munizioni all’Ucraina da parte dell’Occidente causano ulteriore spargimento di sangue, sono pericolose e provocatorie” e possono portare “gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto”, ha detto.

A dare un’idea di quanto gli equilibri geopolitici siano estremamente instabili, interviene un report – di cui SetteGiorni pubblica alcuni frammenti – che l’ambasciatore italiano Giorgio Starace ha redatto dopo aver incontrato il collega cinese Zhang Hanhui, nell’imponente rappresentanza della Repubblica popolare a Mosca.

Secondo quanto riporta Starace, il padrone di casa esordisce usando l’armamentario propagandistico di Mosca per giustificare “un conflitto – così lo definisce – provocato dagli Stati Uniti per indebolire Vladimir Putin e distruggere le relazioni tra l’Ue e la Russia”. Sostiene che l’azione militare è conseguenza del costante allargamento della Nato ad Est, del sostegno offerto dall’Occidente al riarmo di Kiev, “che stava lavorando alla costruzione di missili con gittata di duemila chilometri” e ospitava sul proprio territorio “26 laboratori chimici americani”. Sarebbero state così negate le “legittime” esigenze di sicurezza avanzate dalla Russia.

Dopo aver difeso Putin, l’ambasciatore cinese – sempre secondo quanto riportato dal report della Farnesina –  punta l’indice contro un’Europa poco lungimirante, incapace di difendere i propri interessi basilari, priva di autonomia, e che rifornendo di armi l’Ucraina starebbe spingendo Mosca verso l’escalation militare. Ed è a questo punto che dice: “State attenti. Se volete una Russia pericolosa, sappiate che può esserlo molto”.

Ma la parte più rilevante del report, su cui si sofferma la Farnesina, è quella dalla quale traspare la strategia di Pechino, che “forse non ha compreso appieno” la mossa di Putin ma vuole sfruttarla: dalla discussione emerge infatti che la Cina non intende avere oggi un ruolo nel processo di pace. Hanhui lo spiega all’ospite: “Dando armi all’Ucraina voi gettate benzina sul fuoco e poi chiedete aiuto a noi per spegnere questo fuoco. Non è giusto e non è neanche nei nostri interessi. L’Ucraina è molto lontana da noi”. La sua tesi è che la fine delle ostilità possa passare solo dopo che le parti avranno raggiunto un accordo “in autonomia”.

Un altro retroscena che la dice lunga su quale sia la posizione del Dragone, avviene quando l’ambasciatore italiano chiede all’omonimo cinese dove sia finito il  pacifismo pragmatico della Cina. “Il nostro pacifismo – è la replica di Hanhui – viene scambiato per debolezza dall’Occidente, mentre siamo “una grande potenza economica e anche militare” e dunque non siamo “più disposti a tollerare né l’egemonia mondiale americana né le continue ingerenze occidentali nei nostri affari interni”. Così il diplomatico cinese, parlando di Kiev, inizia a disegnare un nuovo ordine mondiale.