Ecco perché i finti pacifisti sono i seguaci del nuovo millennio di Pétain

In un’Italia inondata di propaganda e menzogne del Cremlino, si va affermando l’idea che bisognerebbe trattare con Putin, “il sicuro vincitore” della brutale invasione scatenata da lui stesso in Ucraina. Una follia bella e buona che, tornando indietro nel tempo – ma neanche poi troppo – ricorda l’altrettanto assurda soluzione che propose e realizzò Philippe Pétain all’indomani della sconfitta militare francese del maggio-giugno 1940. Per “salvare” vite umane, Pétain accettò di guidare un governo che intavolasse trattative di pace con la Germania nazista di Hitler. Visto che, secondo lui, la vittoria dei nazisti in Francia non era solo probabile, ma era “certa”.

Ed effettivamente – scrive Gabriele Bonafede su maredolce.com – la situazione dell’esercito e della nazione francese nel giugno 1940 era disperata e, di sicuro, peggiore di quella che attraversa l’Ucraina oggi di fronte alla criminale invasione russa. La capitale Parigi era già occupata dall’invasore. L’esercito era in rotta. Il fronte praticamente in dissoluzione.
Oggi, invece, la capitale Kyiv è saldamente in mano ucraina. Il fronte è grosso modo stabile e l’esercito in crescita di effettivi e armamenti. L’Ucraina ha anche realizzato una controffensiva imponente, che ha liberato tutta la parte settentrionale dall’invasione nelle zone più pericolose e determinanti, cioè nelle regioni intorno la capitale Kyiv. I russi hanno occupato una sola capitale regionale, Kherson, e al momento rischiano di perderla da un momento all’altro.

Eppure, le proposte dei finti pacifisti di casa nostra partono dall’assunto che “la Russia vincerà la guerra” e quindi “sarebbe meglio chiedere una pace” purchessia. Anche una pace ingiusta. Un professore in tv si è persino permesso di dire implicitamente che la seconda guerra mondiale fu provocata dalla resistenza dei polacchi e dei francesi alla soverchieria nazista. Un esponente politico del regime di Mosca, un criminale di guerra invitato senza contradditorio, è arrivato a dire che “Hitler era ebreo” e che “gli ebrei si ammazzarono tra di loro nella seconda guerra mondiale”. Insomma: siamo ad un ribaltamento della realtà storica.

Tra l’altro, quando Pétain propose e ottenne una pace purchessia con Hitler – stringendogli ignominiosamente la mano – sigillò il fato del suo governo. Che fu quello di guidare uno stato fantoccio controllato dai nazisti tedeschi con l’acquiescenza e persino la soddisfazione dei “pacifisti” e nazisti francesi. Uno stato fantoccio amputato di tutti i territori e le risorse che avrebbero eventualmente permesso di esistere economicamente, socialmente, culturalmente e politicamente. Pétain guidò così la Repubblica di Vichy da un simulacro di capitale: la piccola cittadina termale di Vichy tra le montagne della Francia profonda. Inevitabilmente Pétain collaborò ai crimini nazisti in tutto e per tutto. Compresa la consegna di donne e bambini ebrei nelle fauci delle SS per mandarli nei forni crematori di Auschwitz.
Per fortuna, la vera Francia non era la Repubblica di Vichy. Già la sera dell’annuncio dell’armistizio, il generale De Gaulle iniziò a organizzare la Resistenza. Alla fine vinse la Francia Libera di De Gaulle e della Resistenza francese, insieme agli Alleati. Dopo quattro anni da quella “pace” chiesta e ottenuta da Pétain, le armate americane, inglesi, canadesi sbarcarono in Normandia e in poche settimane ripresero l’intera Francia. All’armata della Francia Libera comandata da Leclerc toccò il privilegio di liberare Parigi insieme ai partigiani francesi già insorti.
Almeno in Occidente, la guerra la vinsero le democrazie, Stati Uniti in testa. Pétain fu poi processato dagli stessi francesi e condannato alla pena di morte per evidenti crimini contro l’umanità. Condanna a morte poi commutata da De Gaulle in condanna all’ergastolo.
Di tutto ciò i sedicenti pacifisti italiani non sanno nulla o fanno finta di non sapere. Oppure vorrebbero farci credere che criminalizzare Putin al punto di paragonarlo a Hitler non sarebbe né conveniente, né credibile. Peccato che è proprio Putin a paragonarsi a Hitler e altri tiranni del passato, visto che si comporta esattamente nello stesso modo, dice esattamente le stesse cose di Hitler, e sta attuando un genocidio con modalità analoghe a quelle effettuate da Hitler.

E come il suo predecessore finirà certamente. Altro che vittoria certa per i russi. La Russia non è riuscita veramente a controllare l’Ucraina nell’arco di mille anni. Figuriamoci se ci riuscirà nell’arco di pochi mesi.