Daniela Santanché, operazione Sfrontex

Una volta quando un ministro riceveva una mozione di sfiducia e si salvava, si inabissava, per ragioni di opportunità politica, ma soprattutto per morale suasion della sua maggioranza per almeno 6 mesi, se non di più. Di lui o lei non si coglievano nemmeno i respiri, e chiedeva permesso pure per andare in bagno. Oggi il mood della destra, vedi il caso De Angelis che si autocastrato da solo, o il caso La Russa, è un altro. Ma nessuno batte per strafottenza, la si potrebbe definire un’operazione Sfrontex, per l’estrema sfrontatezza, la Ministra del Turismo Daniela Santanchè.

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Lei assurge a vette di inopportunità sociale e politica inaccessibili agli altri, e ti guarda con il disprezzo del “Me ne frego!” tanto caro ai nostalgici. Se c’è qualcuno che ha un vero cipiglio di destra questa è la Santa(de)Chè, rispetto a ministre a modino come la Calderone, o alla stessa Giorgia nazionale. Lei è costantemente sopra le righe, anzi le cancella proprio, con un attivismo social degno di Elon Musk. Lei non twitta, garrisce come i gabbiani che si buttano in picchiata vedendo il cibo, qualunque cosa si tratti. Strano che l’unica mente politica della compagnia, la Premier, non si accorga di quanto sia controproducente tutto questo. Già ci sono problemi seri, inflazione, scarsa crescita, debolezza dei conti, povertà, non possiamo essere 60 milioni di Briatore, cercarsi pure l’indignazione delle folle, con lo stile delle famose brioche di Maria Antonietta, non sembra il miglior modo di collegarsi con la maggioranza degli italiani.