Cos’è la ZES e perché è necessario attivarla subito

di Massimiliano Sammarco

La ZES ( Zona Economica Speciale ) è di fatto un’“arma” per poter invogliare imprese a investire in un territorio offrendo incentivi fiscali, agevolazioni burocratiche e per attenuare il costo del lavoro; a tutto questo sommando pla vicinanza e la disponibilità di un efficiente ed efficace sistema infrastrutturale ubicato nelle immediate vicinanze, in genere un aeroporto, un porto, con ferrovie e strade facilmente raggiungibili.

In diversi Paesi del mondo le ZES sono utilizzate da anni, alcuni hanno addirittura quasi “istituzionalizzato” tale strumento, estendendolo a gran parte del territorio nazionale.

Con Legge L.12 agosto 2017 n.123 è stata introdotta in Italia per tutti i porti del Sud ; ma fatta la legge poco si è fatto ( anzi direi nulla ) per incentivare e stimolare la creazione e la nascita di queste Zone che potrebbero attrarre tantissimi investimenti nazionali ed internazionali ( a parte la questione del risparmio fiscale per le imprese  pensiamo solo la posizione dell’Italia nel Mediterraneo )

( Per esempio la ZES interessa 14 dei 550 comuni della Campania e le superfici interessate si estendono in misura prevalente nelle zone retroportuali di Napoli e Salerno, per proiettarsi puntualmente nelle realtà più interne come Marcianise, Nola e Acerra)

Per capire bene il funzionamento della ZES  vediamo ad esempio come sono strutturate le ZES a Rotterdam ed a Tangeri :

–        ROTTERDAM  l’Autorità Portuale di Rotterdam ricopre il ruolo di precursore. Si tratta di PortXL, un incubatore di start-up innovative con un programma d’attività incentrato specificamente sul porto e sulle industrie collegate allo scalo portuale olandese. Il nuovo incubatore si propone di ricercare nuove imprese nei settori dei trasporti e della logistica, dell’energia, della chimica, della raffinazione e del trasporto marittimo. Con PortXL si possono scoprire start-up e collegarle con aziende di rilievo introducendole in una vasta rete di esperti del settore. Con questo progetto il porto può attrarre un maggior numero di attività innovative nella regione e mostrare ciò che ha da offrire.

La strategia adottata dal porto di Rotterdam delinea un nuovo percorso di crescita dello scalo, non  più visto come mera infrastruttura, bensì come fulcro di attività economiche, non solo di tipo logistico e trasportistico, ma che proiettano il Paese verso nuovi traguardi di innovazione e “smart”.

I primi 10 anni si pagano delle imposte dirette molto basse .

–        TANGER MED si trova in una posizione strategica a 14 km dalla Spagna e sulla via di passaggio tra Asia, Europa e America; è circondato da una zona franca di attività industriali e logistiche. Tanger Med non è solo porto: è una piattaforma logistica ed industriale di livello intercontinentale interamente gestito dalla Tanger Med special Agency (TMSA).

Tanger Med è anche una Grande Piattaforma Industriale (GIP) che comprende:

-una zona franca logistica (MedHub) che prevede  vantaggi fiscali e doganali. Nel 2016 dopo Adidas e 3M anche Decathlon ha deciso di insediarsi qui occupando un’area di oltre 20 mila metri quadri di magazzini, che renderà il centro logistico di Decathlon a Tangeri il secondo più grande al mondo, dopo quello di Singapore, che movimenta tutta la merce destinata ai mercati asiatici;

-una zona franca industriale (Tanger Free Zone), una zona franca di attività polivalente orientata all’esportazione presso la quale operano 650 imprese e 50 mila lavoratori;

-una piattaforma dedicata al settore automobilistico (Tanger Automotive City) che comprende il complesso industriale “Renault-Nissan”, uno degli investimenti più importanti nel Mediterraneo, che gestisce anche il Terminal veicoli del porto. Sono inoltre presenti un centinaio di fornitori internazionali (Denso, Leoni, Delphi, Sumitomo ecc.), che fanno del Marocco il più grande produttore di veicoli della regione MENA

È poi presente una zona dedicata alle attività offshoring (Tetouan Shore) che è un outsourcing di servizi call center e che rappresenta un richiamo al nearshoring europeo con un’area di 28 ettari, un investimento complessivo di 120 mln€ e la creazione di complessivi 12 mila posti di lavoro.

Tanger Med prevede speciali procedure doganali, amministrative e sociali:

–        esenzione dalle imposte di registro e di bollo per l’aumento o il conferimento di capitale e le acquisizioni di terreni;

–        esenzione dell’imposta sui brevetti e dalla tassa urbana per 15 anni;

–        esenzione dell’imposta sul reddito delle società per 5 anni e, dopo, aliquota ridotta all’8,75% fino al 20° anno;

–        esenzione fiscale sui prodotti azionari, azioni e proventi assimilati e sul rimpatrio di capitali;

–        le merci che entrano nella zona, così come i servizi resi dal territorio, sono esenti da IVA;

–        per alcuni settori, lo Stato, attraverso il Fondo Hassan II, può concedere aiuti finanziari per l’acquisto di terreni e/o la costruzione di unità produttive. Questa concessione raggiunge fino al 100% del prezzo del terreno sulla base di un costo massimo di 250 DH/mq. Il rilascio di questo aiuto è effettuato in un periodo non superiore a 60 giorni dopo la presentazione dei documenti giustificativi;

–        il trattamento previdenziale per assunzioni e contratti di dipendenti permette un notevole abbattimento del costo del lavoro.

L’insediamento imprenditoriale è anche facilitato dalla presenza di nuove infrastrutture, ampi spazi per lavorare le merci ed efficienti collegamenti stradali, ferroviari e aeroportuali.

In Italia ecco la norma : Beneficio fiscale previsto dall’art.5 della L.12 agosto 2017 n.123 ;

Credito d’imposta

Art.5 co.2

In relazione agli investimenti effettuati nelle ZES, il credito d’imposta di cui all’articolo 1, commi 98 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015 n. 208, è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2020 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al medesimo articolo 1, commi 98 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nell’area ZES per almeno (( sette )) anni dopo il completamento dell’investimento oggetto delle agevolazioni, pena la revoca dei benefici concessi e goduti;

le imprese beneficiarie non devono essere in stato di liquidazione o di scioglimento.

-Ulteriori vincoli che si intendono prevedere

Il riconoscimento delle agevolazioni fiscali è soggetto alle seguenti limitazioni:

-almeno il 90 per cento del personale dell’impresa deve essere reclutato nel territorio  nella quale è istituita la ZES;

-il beneficio fiscale Irap complessivo è riconosciuto ad ogni impresa nei limiti quota del costo complessivo dei beni oggetto di investimento o, nel caso del credito d’imposta alla quota del costo complessivo dei beni oggetto di investimento come da art.5 L. 3 agosto 2017 n.123.

Dal punto di vista doganale i vantaggi per le imprese consistono nella velocizzazione delle procedure e nelle agevolazioni doganali di natura sospensiva riguardanti, ad esempio, i dazi e l’IVA.

A parte a non aver fatto ancora nulla di concreto per rendere operativa questa legge in Italia, come al solito ci annodiamo su norme contorte e difficili!!!

MA COSA CI VUOLE A SCRIVERE COME FANNO GLI ALTRI : PER DIECI ANNI PAGHI IMPOSTE RIDOTTE SE INVESTI IN QUESTE ZONE E SE PORTI INVESTIMENTI TECNOLOGICI ED INDUSTRIALI ( NO credito d’imposta )?? perché sempre dobbiamo creare la giungla delle interpretazioni e dei nodi ? Abbiamo visto Rotterdam ( Olanda ) e Tanger ….ma cosa ci vuole ?

USIAMO ANCHE LA PAROLA ESENZIONE LIMITATA NEL TEMPO così come fanno gli altri !

CHIAREZZA ,SEMPLICITA’ , APPROCCIO CONCRETO E PRATICO !!!

Pensate Tanger in mezzo al deserto cosa è riuscita a fare; ma vi immaginate in ITALIA CHE INDOTTO ESTERNO CI SAREBBE INTORNO ALLA ZES !!!!!

PER FAVORE MUOVIAMOCI , SBRIGHIAMOCI !!!!