“Dobbiamo continuare a fare pressione su Mosca con le sanzioni e a sostenere Kiev in uno spirito di solidarietà”. E’ categorico Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vice presidente della Commissione, che spiega convintamente come “la guerra della Russia contro l’Ucraina è entrata in una nuova fase.
“L’esercito ucraino sta facendo progressi spettacolari, sta liberando molte città e villaggi e sta costringendo le forze russe a ritirarsi. Anche se resta da vedere fino a che punto arriverà la controffensiva ucraina, è già chiaro che l’equilibrio strategico sul terreno sta cambiando”.
E sono in molti, ormai, a pensare che Putin non possa più vincere. Intervistato da Libero, il giornalista e conduttore tv Savik Shuster spiega: “Quella ucraina è sicuramente un’avanzata di successo nella regione di Kharkiv, che è stata liberata”. Una controffensiva che per Shuster rappresenta il fallimento dell’intelligence russa, l’imprevedibilità dell’attacco, lo spirito dell’esercito di Kiev e le armi importanti arrivate dall’Occidente.
Ed è proprio l’unità dell’Occidente che potrà sancire, per il giornalista, il successo della controffensiva ucraina. “Se continuiamo a inviare armi e sanzionare la Russia, potrà liberare buona parte del territorio e forse la Crimea, tornando alle frontiere del 1991. Stando così le cose, l’Ucraina può vincere all’80%. E la vittoria potrebbe arrivare non solo sul campo, ma anche con un cambiamento politico in Russia”.
Per il conduttore le ricadute potrebbero essere epocali. “Se la Russia dovesse perdere, penso che Putin possa essere costretto ad abbandonare l’incarico di presidente e a lasciarlo a un organismo collettivo, preparandosi a essere processato. E possibile che si insedi un gruppo di autocrati, Chiunque andrà al potere non sarà molto meglio di lui”.