Competenza e professionalità, orgogliosi dei nostri carabinieri a Kiev!

Rafforzare la stabilità ucraina, coadiuvare il gruppo di indagine internazionale che partecipa alle investigazione sui crimini di guerra russi e proteggere l’ambasciata italiana a Kiev, questo il delicato compito della 2° Brigata Mobile dei Carabinieri che comprende oltre al 7° e al 13° Reggimento anche il gruppo dei paracadutisti del Tuscania, il GIS (Gruppo di Intervento Speciale) e il RIS.
Curiosità della storia, 167 anni fa, il primo impegno di un contingente dei Carabinieri fu proprio in Crimea dove venne impiegato per compiti di polizia internazionale a Costantinopoli .
Oggi, tanti decenni dopo, i nostri Carabinieri tornano in quelle zone martoriate dalla brutale guerra scatenata da Putin e, nel momento più difficile della storia ucraina, assicureranno il proprio sostegno alla comunità internazionale e alla popolazione.
Un impegno a tutto tondo dei nostri militari che consolida la posizione dell’Italia come protagonista nello scenario ucraino e come solido riferimento per le operazioni di stabilty policing.
C’è da sottolineare – fa il Generale Nicola Conforti in una odierna intervista al Corriere della Sera – che il corpo dei Carabinieri oltre a essere vero e proprio precursore di tale attività, è oggi impegnato in molteplici scenari difficili come il Ruanda, il Gibuti, la Somalia e il Niger e si sta distinguendo per competenza e professionalità.
L’attività di stability policing consiste non solo in compiti di protezione attiva, come appunto la difesa delle ambasciate e delle sedi internazionali, ma comprende anche operazioni di addestramento della polizia locale e azioni per ripristinare le condizioni di sicurezza e convivenza in paesi dove le istituzioni sono inefficienti o incapaci di gestire crisi militari interne .
Insomma, si tratta di attività estremamente complesse e rischiose che richiedono non solo un alto grado di specializzazione tecnica ma anche una non indifferente capacità di adattarsi a contesti culturali e politici molto lontani da quelli occidentali.
Per questo l’Arma investe molto in questi Corpi e nella loro formazione. Il Generale Conforti ci ricorda come l’Hub internazionale di Vicenza dal 2005 ospita il Centro di Eccellenza per la stability police unit, e dove ha il proprio quartier generale sia la Gendarmeria Francese sia il Centro di Eccellenza NATO per la polizia di stabilità.
Ben 12 mila unità, provenienti da 115 paesi e 17 organizzazioni internazionali sono state addestrate alle operazioni di peacekeeping .
Senz’altro, l’impegno dell’Arma a Kiev è ulteriore motivo di orgoglio per l’Italia che si è schierata nettamente a deciso sostegno del popolo invaso con una linea chiara e decisa, a dispetto delle estemporanee uscite del Salvini o del Conte di turno.
Ma, a dispetto della poca serietà dimostrata dai populisti nostrani e anche dalla scarsa informazione circa queste importanti attività, la verità è che l’Italia c’è, ed è protagonista e la presenza in Ucraina delle nostre eccellenze militari lo testimoniano senza ombra di dubbio.