Si moltiplicano sui social e nel dibattito mediatico gli appelli ad avviare un vero negoziato che apra il processo di pacificazione in Ucraina dopo la invasione russa ordinata da Putin.
Pacifisti e filoputiniani travestiti da pacifisti non fanno altro che ripetere stop alla guerra, incolpare la Nato e i Paesi occidentali alleati di Kiev di armare Zelensky e chiedere che anche il nostro Paese sia in prima linea nell’apertura di un serio negoziato con Mosca.
Peccato che dopo aver invaso la Ucraina con l’intento di rovesciare Zelensky e stabilire un governo fantoccio a Kiev, Putin sia stato costretto ad arretrare con le sue truppe. Adesso l’obiettivo russo è diventato annettersi il Donbas e derubare quanti più territori possibili agli ucraini.
I russi continuano a bombardare, a Mariupol non riescono a stanare i 600 tra combattenti e civili ucraini assediati nelle acciaierie, Putin ha dato il comando militare di tutte le operazioni a un generale celebrato come il “boia di Aleppo” (in Siria), e ieri il capo del Cremlino ha minacciato di usare nuove armi di distruzioni di massa. Insomma tutto sembra meno che Putin voglia negoziare.
Per cui pacifisti e filoputiniani travestiti dovrebbero mettersi l’anima in pace: i negoziati potranno iniziare solo dopo che verrà concordato un cessate il fuoco. Esattamente quello che la missione russa alle Nazioni Unite continua a negare. La guerra non finirà con qualche incontro tra russi e ucraini ma quando Putin la smetterà di usare la violenza contro uno stato sovrano. La guerra finirà quando gli ucraini sostenuti da America ed Europa otterrano come hanno già fatto altri risultati importanti sul campo.