Cangini: “Meloni e FDI figli di una cultura statalista ispirata al Manifesto di Verona”

“Il problema di Fratelli d’Italia non è il fascismo, ma lo statalismo”. È netto il senatore ex Forza Italia, ora entrato in Azione, Andrea Cangini. Che stigmatizza l’atteggiamento di Fratelli d’Italia e della sua leader in merito alla vendita di Ita, che il premier Mario Draghi sta portando avanti.

“È però un fatto che la prevalenza del pubblico sul privato e dello Stato sul mercato fossero punti fermi caratterizzanti la visione economica del regime fascista e poi, dal ‘43, quella della Repubblica sociale italiana – continua sull’Huffinghton Post -. L’articolo 11 del Manifesto di Verona recita così: ‘Nell’economia nazionale tutto ciò che, per dimensione o funzione, esce dall’interesse singolo per entrare nell’interesse collettivo, appartiene alla sfera d’azione che è propria dello Stato. I pubblici servizi e, di regola, le fabbricazioni belliche, debbono venir gestiti dallo Stato per mezzo di enti parastatali’.

Giorgia Meloni e buona parte dei dirigenti di FdI sono cresciuti con questi principi ideali e col mito della socializzazione dell’impresa: il rischio, una volta andati al governo, non è certo che riportino in auge fez e manganello, ma che non riescano ad affrancarsi dalla retorica statalista della loro gioventù ribelle”.