Bucci sindaco: quel “modello Genova” da esportare in tutta Italia

La schiacciante vittoria del sindaco di Genova Marco Bucci, che domenica 12 giugno ha trionfato al primo turno contro lo sfidante della coalizione di centrosinistra Ariel Dello Strologo, apre un nuovo capitolo nella storia del capoluogo ligure e di tutto il centrodestra italiano

I voti che hanno infatti consentito la conferma di Bucci a Palazzo Tursi provengono per l’80% da liste di centrodestra moderate che hanno “lasciato solo le briciole” alle forze più radicali rappresentate da Lega e Fratelli d’Italia. La stagione dei sovranismi e dei nazionalismi esasperati pare ormai conclusa ma continua a mancare a livello nazionale una “lista civica” che possa costituire un punto di riferimento per tutti gli italiani, così come lo è stata “Vince Genova” per tutti genovesi. La lista del sindaco ha infatti ottenuto il 19% dei voti (a cui dobbiamo aggiungere il 4,5% della lista gemella Genova Domani) contro il 16% di Lega e Fratelli d’Italia messe insieme e il risultato è senza dubbio eclatante perché rappresenta una grande vittoria della società civile che respinge il sovranismo e le ideologie radicali. I genovesi vogliono un buon governo e una amministrazione pragmatica che risolva i problemi della città, non sono interessati agli orpelli ideologici e alle nostalgie identitarie, chiedono risposte immediate ai loro problemi.

Marco Bucci dopo ventitré anni che hanno visto sedersi a Palazzo Tursi solo sindaci di centrosinistra ha saputo risvegliare la città con progetti nuovi e ambiziosi come il Water Front presso la Foce che ha vinto il premio come migliore opera di riqualificazione urbana in Italia. Se in passato la sinistra si limitava a “gestire il declino” oggi l’amministrazione di centrodestra guarda avanti e investe per il futuro con una particolare attenzione alle nuove generazioni e vuole innalzarsi a modello per tutto il paese.

Le forze moderate e riformiste devono trovare il “coraggio” di allearsi per creare un cartello elettorale che, prendendo spunto proprio dall’esperienza genovese, potrebbe chiamarsi “Vince l’Italia”, un nome profetico in grado di regalare al nostro paese grandi soddisfazioni e soprattutto grandi risultati. É giunto ormai il momento che quella borghesia liberale rimasta in silenzio per troppo tempo e non a caso obbligata a subire il malgoverno di burocrati e di politici di professione alzi la testa e decida di prendere in mano la guida del nostro paese, a Genova è stato fatto, ora tocca all’Italia…

La Buona Destra di Filippo Rossi ha sempre sostenuto, anche in tempi non sospetti, un progetto di questo tipo, convinta che solo una vera e grande alleanza tra i partiti riformisti possa cambiare il volto dell’Italia, un’Italia che deve restare europea e partecipare sempre più attivamente e convintamente alla costruzione degli Stati Uniti d’Europa.