Bandecchi e la politica della cafonaggine

Da tempo ci interrogavamo sul destino del politicamente corretto, sulla sua evoluzione in un fair play innaturale e talvolta ipocrita. Tuttavia, il caso del sindaco Stefano Bandecchi ci costringe a riflettere su l’aspetto opposto. Come si chiede giustamente Flavia Perina sulle pagine della Stampa “che fine faremo a forza di confondere la libertà di espressione con la cafonaggine, con il sessismo, con il disprezzo degli altri? Insomma: dove ci porterà l’esaltazione del politicamente scorretto?”.

Le ultime dichiarazioni fatte del sindaco Bandecchi, esponendo la sua visione della normalità che coinvolge uomini, sederi femminili e pulsioni sessualità, hanno costretto anche chi ha sempre difeso il concetto della libertà d’espressione – Lega e Fratelli d’Italia – ha prenderne le distanze. Insomma, ce n’è sempre uno più volgare.

E Bandecchi è riuscito a superare anche il generale Vannacci con le sue critiche alle “moderne fattucchiere”. Bandecchi, in un’intervista del 25 novembre 2023, si distingue per indicare ai figli il “Lato B” delle ragazze per strada, scandalizzarsi se i ragazzi non reagiscono con sguardi ammirati e collegare questa educazione “contronatura” alla causa dei femminicidi.

Bandecchi dice di essersi pentito, lo afferma nella stessa intervista in cui annuncia che si presenterà alle prossima europee. Ed ecco che la stronzaggine diventa un programma politico.

L’abbiamo visto negli Stati Uniti, il politicamente scorretto era di appartenenza culturale degli intellettuali liberal, usato come arma per deridere del proprio moralismo fanatico, successivamente è emerso Donald Trump, che ha rilevato questo argomento e lo ha trasformato in una piattaforma politica per un’America stanca del “self control contronatura”. È iniziato così il percorso di scoperta delle conseguenze del politicamente scorretto.

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Insomma, ormai le barzellette di Berlusconi sembrano poca cosa se oggigiorno Vannacci è elogiato da Matteo Salvini come “il candidato perfetto” per le prossime elezioni europee. Tuttavia, alcuni iniziano a rendersi conto che il successo di questi estremisti può rivelarsi una concorrenza scomoda. Anche i colonnelli della Lega mugugnano contro il generale, mentre a Terni, Fratelli d’Italia chiede sanzioni contro Bandecchi per il suo discorso.

La domanda “dove ci porta il politicamente scorretto?” è diventata d’attualità per tutti. Mentre alcuni lo abbracciano come una forma di ribellione, altri si rendono conto dei rischi di promuovere un pensiero che confonde la libertà di espressione con il disprezzo degli altri. La società deve trovare un equilibrio tra la libertà individuale e il rispetto per l’altro, evitando che l’esaltazione del politicamente scorretto porti a un’escalation di cafonaggine e sessismo.