L’Anpi cita la Costituzione: “ripudia la guerra” ma sull’Ucraina resta equidistante

Bandiere ungheresi anziché italiane per festeggiare il 25 aprile. E’ il clamoroso abbaglio (voluto?) dell’Anpi, che, dopo le polemiche per le indegne dichiarazioni sulla strage di Bucha, ne combina un’altra, lanciando la campagna per le celebrazioni della Liberazione con un’illustrazione della fumettista Alice Milani dove primeggiano l’articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra”), giovani partigiani, bandiere arcobaleno della pace e finestre con bandiere tricolore che però sembrano chiaramente vessilli ungheresi.

L’equidistanza dell’Anpi tra aggrediti, ucraini, e aggressori, russi, torna prepotentemente di attualità, visto che l’associazione dei partigiani continua a “dimenticare” che per arrivare alla Liberazione dal nazifascismo c’è voluta una guerra dove gli oppressi si sono ribellati agli oppressori. Riflessioni che non mancano di attirare nuove critiche all’Anpi, anche all’interno stesso dell’associazione partigiana. Dopo lo squallido comunicato su Bucha, infatti, l’Anpi di Bologna si è smarcata parlando di “posizione non condivisa” e anche a Milano i partigiani sono finiti allo scontro. Molti criticano poi dal di dentro anche il manifesto “ungherese” scelto per il 25 aprile: “Avete scelto di prendere le distanze dalla Resistenza” commenta qualcuno, mentre altri aggiungono, come riporta Repubblica, che “tutti ripudiano la guerra, l’importante è non ripudiare la Resistenza”.