Anoressia e obesità tra le “devianze giovanili”. Meloni perde un’altra occasione per tacere

Dalla pubblicazione del video dello stupro a Piacenza alle “devianze giovanili”. Decisamente una giornata “no” quella di ieri per Giorgia Meloni, che evidentemente si è giocata male la carta dell’incentivo ai “finanziamenti allo sport”. Per la leader di Fratelli di Italia sarebbero devianze giovanili anche l’anoressia, l’obesità e l’autolesionismo. Che, lo ricordiamo, sono patologie che nascondono dolore, sofferenza e disagio, non certo malattie da stigmatizzare, semmai da curare in dei centri specializzati. Si tratta qui di condannare, senza se e senza ma, il messaggio profondamente sbagliato, proprio perché son questioni profondamente delicate, ma anche il linguaggio che a molti ha richiamato (non a torto) quello del Ventennio. La verità è che i giovani non hanno bisogno di sermoni, ma di un governo che voglia innanzitutto imparare ad ascoltarli. 

Con molta leggerezza e superficialità sono state ferite da quel post uscito sui canali ufficiali di Fratelli di Italia tante persone e famiglie che hanno a che fare ogni giorno con quei problemi. Altro che “devianze”. Ad ogni modo, il messaggio di FdI, che ancora una volta ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza, è durato poco. Per ‘rimediare’, qualche minuto dopo è uscito un nuovo video di Giorgia Meloni. Ma che dire? La toppa è stata peggiore del buco. Le sue dichiarazioni nel video di lunedì le seguenti: “Non lo voglio dire con le parole mie, se voi aprite Internet, Wikipedia dice che le devianze sono comportamenti che violano le norme. Ancora meglio: il sito adolescenza.it, un sito che si occupa dei ragazzi dal punto di vista scientifico, ci spiega meglio il tema delle devianze giovanili, dicendo che ‘in adolescenza tali comportamenti si possono manifestare con modalità che si differenziano per persistenza e gravità da atteggiamenti più di natura oppositiva, quali disobbedire o mentire, la violazione delle leggi, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti, il vandalismo e la violenza contro la persona’. Enrico Letta: viva le devianze?”.

Il leader di Azione Carlo Calenda si è sentito giustamente in dovere di attaccare entrambi: “Definire deviante una persona con patologie dell’alimentazione è da ignoranti pericolosi. Enrico Letta che risponde viva le devianze è livello quarta elementare. Così questa campagna sta degenerando nel ridicolo”. A gamba tesa è intervenuto anche il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi: “Meloni e Letta pensano di legittimarsi reciprocamente litigando sul concetto di devianze. Noi invece facciamo proposte serie su inflazione, energia, geopolitica, cultura, sostenibilità. C’è chi litiga sul niente. E poi c’è Italia sul Serio e Terzo Polo”. Parole le loro che fan capire che l’unica alternativa possibile per il bene del nostro Paese resta la coalizione di Azione e Iv.