astensionismo

Anche stavolta l’astensionismo al secondo turno ha affondato il centrodestra

Anche a queste elezioni amministrative, il centrodestra ha confermato una minore capacità di far muovere il proprio elettorato. Ai ballottaggi ancora una volta abbiamo assistito ad una affermazione dei candidati sindaci del centrosinistra. Ad aver inciso fortemente l’astensionismo, che ha coinvolto molti più sostenitori di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Non si può negare: il Pd, con o senza M5S, ha dato prova di avere candidati più partecipativi. Non è un’opinione, ma un’istantanea realizzata dall’Istituto Cattaneo, che ha analizzato i flussi elettorali.

Come riprende «Il Corriere della Sera», in 3 delle 4 città considerate in questa analisi (Monza, Parma, Alessandria e Catanzaro), il candidato di centrodestra ha visto diminuire i suoi voti (in valore assoluto). «Lo stesso fenomeno si verifica anche altrove, come a Sesto San Giovanni, dove pure il centrodestra ha vinto, o a Piacenza, dove il centrosinistra ha incrementato il vantaggio che già aveva: ciò rende plausibile l’ipotesi che la causa sia da ricercare non solo in dinamiche di tipo locale ma nasca anche da ragioni nazionali», sottolineano i ricercatori del Cattaneo. In altri termini l’elettore medio del centrodestra tende a non presentarsi alle urne quando ritiene che la competizione sia di scarso rilievo.

Confrontando i flussi tra macro-aree politiche dalle elezioni europee del 2019 ai ballottaggi odierni, l’analisi mostra che «l’elettorato di centrodestra subisce perdite verso il non-voto più consistenti di quelle del centrosinistra; una parte notevole di chi nel 2019 aveva votato M5S si disperde nel non-voto; i passaggi di campo da centrodestra a un candidato di centrosinistra (o viceversa) sono abbastanza limitati (e perlopiù equivalenti) nelle città del Nord (Alessandria, Monza, Parma), mentre sono molto consistenti in quella del Sud (Catanzaro)». 

Per far capir meglio le dinamiche l’Istituto Cattaneo pone il caso di Monza, che non è così diverso da Alessandria. Per questo si deve guardare ad esso con attenzione: «A Monza l’affluenza è calata di circa dieci punti percentuali (dal 46,6% al 36,8%). Tra primo e secondo turno si sono inoltre ribaltate le gerarchie tra i candidati del centrodestra e del centrosinistra. Al primo turno era in testa Allevi (centrodestra). Al ballottaggio ha invece vinto Pilotto (centrosinistra). In due settimane, mentre Pilotto ha leggermente incrementato il suo pacchetto di voti (da 17.767 a 18.307), Allevi ha perso per strada più di 3.000 voti (da 20.891 a 17.445)». Dati che provano che l’astensionismo è riuscito anche stavolta ad affondare il centrodestra.